Al MArRC appuntamento con lo storico Amato e l'inaugurazione UniPegaso

Il mese di maggio al Museo Archeologico di Reggio Calabria si chiude con due giorni di eventi all’insegna del legame tra la memoria e società del futuro

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, passato e futuro si incontrano in un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale a carattere interdisciplinare e dalla forte valenza divulgativa, in collaborazione con altri istituti di ricerca e di servizio di cultura attivi nel territorio.

Il mese di maggio si chiude, così, con due giorni intensi di eventi all’insegna di questo legame vitale tra la memoria e la società del futuro, anche attraverso un’attenzione particolare ai giovani.

MERCOLEDI 29 MAGGIO

La scaletta della giornata di mercoledì 29 maggio è “calda” di iniziative.

La mattina, alle ore 9.30, Piazza Paolo Orsi ospiterà un forum internazionale di studi sulla città per la cerimonia di inaugurazione della sede dell’Università Telematica Pegaso a Reggio Calabria, nella stessa centralissima Piazza De Nava nella quale è ubicato il MArRC.

Il Rettore dell’UniPegaso, Alessandro Bianchi, aprirà i lavori con il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. Interverranno: il responsabile nazionale delle sedi di esame UniPegaso, Calogero Di Carlo, e il responsabile della sede di Reggio Calabria, Armando Curatola.

Emanuele Greco, presidente della Fondazione Paestum e già direttore della Scuola Archeologica di Atene, terrà una lectio magistralis sul tema: “La città greca come fenomeno mediterraneo”.

«Le Università sono i luoghi deputati per eccellenza alla formazione della cultura e delle professioni. Sono, dunque, i partner privilegiati per lo sviluppo del progetto di valorizzazione del Museo quale istituto a servizio della comunità – afferma il direttore Malacrino. – Siamo, quindi, contenti di ospitare l’inaugurazione della nuova sede nella nostra città. Così avviamo una collaborazione che ci auguriamo sia sempre più intensa, anche perché facilitata dalla prossimità topografica».

Nel pomeriggio dello stesso mercoledì 29 maggio, l’appuntamento al MArRC è con i ragazzi e con il progetto “Discover Museums” 2019, in preparazione alla Notte Europea dei Ricercatori, il prossimo 27 settembre, con il titolo: “SuperScienceMe. Research on your reach”.

Il Museo accoglierà alcuni studenti di istituti scolastici reggini, invitati dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per un viaggio guidato alla scoperta dei tesori museali, che possano suggestionare i più giovani sotto diversi aspetti: la bellezza artistica, la conoscenza archeologica, la testimonianza storica, l’attività di restauro, di comunicazione, di gestione.

Sono previsti due turni di visita, alle 15.00 e alle 15.45, con l’affiancamento del responsabile della Biblioteca del Museo e delle relazioni istituzionali, il dottor Giacomo Oliva. L’incontro didattico-divulgativo è il primo dei due eventi preliminari alla Notte della Ricerca. Il secondo appuntamento rivolto a tutta la cittadinanza sarà  domenica 2 giugno, per celebrare la Festa della Repubblica al MArRC per una esperienza di conoscenza della ricchezza culturale della Calabria nell’ambito del progetto di valorizzazione finanziato dalla Commissione Europea nel programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.

Il progetto coinvolge i principali Atenei calabresi e il Centro Nazionale delle Ricerche, capofila l’Università della Calabria.

GIOVEDI 30 MAGGIO

Giovedì 30 maggio, alle ore 17.00, in Sala Conferenze, gli ospiti del MArRC saranno accompagnati in uno straordinario percorso di conoscenza  nella “grande storia”, supportati dalle affascinanti suggestioni offerte dal professore Pasquale Amato, docente all’Università per Stranieri “Dante Alighieri e responsabile del Ciclo di Storia Globale del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, che interverrà sul tema: “Tempi, spazi e culture del mondo nella ‘storia di lunga durata’ di Fernand Braudel”.

Interverranno: il direttore del MArRC Carmelo Malacrino e la presidente del CIS Calabria Loreley Rosita Borruto.

Braudel è una figura fondamentale per la cultura occidentale: ha rivoluzionato lo stile e i metodi della storiografia. «Ho la pretesa di spiegarvi i fatti presenti al di là dei fatti contingenti e della vita attuale», scriveva.

L’intellettuale del XX secolo è stato tra i pionieri della ricerca nella “grande storia” delle civiltà, piuttosto che nella storia come ricostruzione degli avvenimenti del passato.  Una storia “profonda”, «capace di estrapolare i particolari, superare l’erudizione e cogliere tutto ciò che è vita».

I cardini del ragionamento che verrà proposto saranno – dichiara Amato:

«L’apertura della storia a una più stretta collaborazione con le altre scienze; lo scavo analitico e la ricostruzione dei “tre strati” e dei “tre tempi”; e lo sviluppo della tesi suggestiva della storia di lunga durata che ha costituito il contributo più originale di Braudel».

Per presentare l’incontro, lo studioso cita le parole dello stesso storico “rivoluzionario” della cultura contemporanea:

«Ho grande fiducia nella storia come strumento di conoscenza e misura delle cose. La storia che utilizza, per rinnovarsi, le ricchezze delle vicine scienze sociali: una storia che ha fatto notevoli passi avanti nell’intelligenza stessa della vita».

Il direttore Malacrino commenta:

«Sono convinto che il compito di ogni istituzione culturale dello Stato, e del Museo in particolare, sia quello di fornire tutti gli strumenti di conoscenza e di consapevolezza per comprendere la nostra realtà nel tempo attuale e la nostra identità culturale, nel rispetto delle diversità.

In questa logica abbiamo costruito una rete di collaborazione con i protagonisti della cultura calabrese. La capacità di rivivere i modi, i sentimenti e le emozioni che hanno influenzato le società che ci hanno preceduto nel tempo ci aiuta a capire e riconoscere quelli che determinano la società in cui viviamo oggi».