'Ndrangheta: Operazione Helianthus. Determinanti le intercettazioni e le dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia

Le indagini sono state condotte con l’irrinunciabile ricorso alle intercettazioni e alle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia.

Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato alcuni elementi di vertice e luogotenenti della cosca LABATE. Fra essi figurano il boss LABATE Pietro a cui il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere essendo detenuto per altra causa, il fratello Labate Antonino reggente della cosca durante il periodo di latitanza di Pietro LABATE, il cognato (di entrambi) CASSONE Rocco, nonché luogotenenti e nuove leve della consorteria.

Le indagini sono state condotte con l’irrinunciabile ricorso alle intercettazioni e alle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia, grazie alle quali è stato possibile individuare le gravissime vicende criminali che hanno determinato il graduale potenziamento della cosca LABATE.

Oggi il clan LABATE è una potente articolazione della ‘ndrangheta unitaria che trova la sua forza nei legami di sangue che uniscono i componenti di vertice ad altre potenti cosche e nei solidi rapporti di alleanza con famiglie ‘ndranghetistiche dei tre mandamenti.