Nicola Irto sul futuro della Calabria: 'E' il momento di rialzarsi. A Occhiuto dico..'

Segreteria regionale del Pd e politiche del 2023? Irto non ci pensa: "Il mio destino non è importante". L'intervista ai microfoni di CityNow

Ristobottega

‘Un Sud diverso e migliore’. Si intitola così il libro del consigliere regionale Nicola Irto, edito da Rubettino, uscito poche settimane fa. Ospite della redazione di CityNow, Irto ha raccontato le motivazioni che lo hanno portato a scrivere il libro, che verrà presentato in tutta la Calabria a partire da gennaio 2022.

“L’idea è stata quella di disegnare e raccontare un Sud che ha tanti problemi, sociali ed economici, la ‘ndrangheta, ma non solo questo. La prospettiva completa è fatta di un Mezzogiorno che vuole cambiare e rilanciarsi, scommettendo sul proprio futuro. Racconto alcune storie di calabresi che altrove sono riusciti davvero ad arrivare primi, evidenziarle è un modo per far venire a galla le energie migliori della nostra terra”, le parole di Irto.


Tra i temi più d’attualità e importanti per la Calabria c’è sicuramente la sanità, letteralmente devastata negli ultimi anni e alle prese con un buco gigantesco nei conti. ‘Azienda zero’ è l’idea del Governatore Occhiuto per imprimere il cambio di marcia, Irto non condivide in pieno quanto deciso dal Presidente della Regione Calabia.

“L’idea iniziale di centralizzare i concorsi è giusta, è lo strumento però che non mi convince. ‘Azienda zero’ è il nome ma in realtà è la decima, in aggiunta alle nove che già ci sono. Tutti i problemi che ci sono da tempo purtroppo rimangono anche con l’istituzione di Azienda zero, che si limita a voler snellire la sanità da un punto di vista burocratico-amministrativo e della riorganizzazione dei servizi.

Credo servisse invece un’esplosione di competenza delle Asp, un progetto concreto sugli Spoke. In sintesi -sottolinea Irto- la Calabria ha bisogno di una vera riforma della sanità e non di un’operazione-spot che non muterà le cose”.

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Dalla sanità al Covid il passo è breve. In Calabria i contagi sono in rapido aumento, seguendo il trend nazionale che ha fatto alzare nuovamente l’allarme. Il rischio di tornare alla zona arancione è concreto, sempre a causa dei pochi posti letto negli ospedali dedicati al Covid.

“Occhiuto ha una condizione favorevole, è Governatore della Regione e al contempo Commissario per la Sanità. L’accentramento di ruoli è una possibilità di operare in modo rapido e concreto, l’interlocutore è lui e ha tutte le responsabilità sulle proprie spalle. Si “gioca tutto” come ha detto lui stesso, ma a vincere o perdere sarà la Calabria”.

Le possibilità di rilancio per la Calabria passano tutte, o quasi, da un’attenta e proficua gestione delle risorse del Pnrr. E’ un treno che non ripasserà più, Irto assicura che la minoranza in consiglio regionale svolgerà a pieno titolo il ruolo di ‘sentinella’.

“Il Sud si è visto già in diverse circostanze scippato di risorse che gli spettavano, nessuno può pensare di farlo anche adesso. C’è un problema di capacità di spesa da parte degli enti locali e della Regione, che non vedo particolarmente attenta nel creare una task force veloce e capace mirata sui fondi del Pnrr. Come minoranza saremo vigili e attenti su questi temi, la Calabria non può perdere quella che è un’occasione irripetibile”.

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Giovani e occupazione, i dati relativi alla Calabria sono implacabili ed eloquenti. Secondo gli ultimi dati di Eurostat, la Calabria si posiziona tra le peggiori per occupazione di giovani laureati tra i 20 e i 34 a tre anni dal conseguimento del titolo. Risulta occupato appena il 37,2%, dato più basso dell’intero contesto regionale europeo. E’ questo il principale dramma da affrontare, e come secondo Irto?

“Si deve lavorare affinché le enormi risorse che la Regione Calabria può attrarre siano messe all’interno di un progetto innovativo produttivo che consenta ai giovani di poter rimanere qui.

Un giovane deve avere strumenti agili per sfruttare i canali e rimanere nella sua terra, questo si lega al tema della burocrazia. Gli enti sono svuotati di risorse umane, servono burocrati 4.0 e un rafforzamento delle piante organiche. Tutto questo permetterebbe di efficientare la macchina amministrativa, uno dei principali problemi da risolvere”.

Profilo giovane ma al contempo esperto, Nicola Irto è senza dubbio uno degli uomini forti del Pd in Calabria. Quali gli scenari futuri? La segreteria regionale del partito e le politiche del 2023 sono due strade possibili, il diretto interessato però preferisce svincolarsi e affrontare le imminenti sfide del Partito Democratico…


“Io prossimo segretario regionale del Pd? Questo lo vedremo, se mi si chiederà di dare una mano lo farò. Il mio assillo però è quello di restituire dirigenti democraticamente eletti al Pd. Fare i congressi, a tutti i livelli, e far uscire il partito dalla fase di commissariamento che dura da troppi anni.

Assieme a questo, il Pd dovrà aprirsi all’esterno, magari attraverso anche le Agorà, e anche io vorrò dare un contributo in questo senso. Politiche del 2023? I destini personali mi interessano poco in questo momento. Sono concentrato sulla battaglia come opposizione al Consiglio Regionale, poi le amministrative del 2022, compreso il voto che si terrà a Catanzaro. Dire oggi cosa farò alle politiche del 2023 non è possibile”.