Caso contatori a Reggio, Azzarà: ‘Sospensione di Veronese è anacronistica, contraddittoria e paradossale’
L'ex segretario della UIL Reggina contesta la decisione di UIL Scuola: "Un errore grave, nel panorama sindacale non è mai successo"
22 Giugno 2025 - 17:38 | Comunicato Stampa

Essendo affetto, da tempo immemore, da una irrefrenabile parresia e quindi dall’insopprimibile desiderio di esprimere con libertà, sincerità e senza timore le mie opinioni, anche trattandosi dell’operato afferente la mia Organizzazione Sindacale non mi sottrarrò dal commentare e stigmatizzare qualcosa che va catalogato sotto la voce dell’incredibile avvenimento.
La decisione adottata dalla UIL Scuola di sospendere dalle funzioni di Dirigente Sindacale il Professore Simone Veronese, pur nel rispetto che si deve ad una prestigiosa federazione, è da considerare, senza mezzi termini, anacronistica, contraddittoria e paradossale. Infatti, un provvedimento di sospensione è un atto severissimo che di norma si commina a quanti si rendano responsabili di gravissime condotte che palesemente violino articoli importanti dello Statuto della UIL e che determinino conseguenzialmente disdoro all’associazione.
Alla luce di quanto successo, prescindendo dalla improbabile legittimità del provvedimento adottato, la cui attivazione della procedura (pena la decadenza) deve tassativamente risultare ineccepibile sia sotto il profilo della forma che della sostanza e rigorosamente subordinato agli art. del Codice Civile e dello Statuto violati, “spaventa” la carente, generica motivazione addotta e posta alla base di uno dei più gravi provvedimenti che le norme prevedano. Nel panorama sindacale non è mai successo che un sindacalista quando, nella qualità di cittadino ligio ai propri doveri ed obblighi di legge denunci, documentando, alle AA.CC. fatti gravissimi che potrebbero far emergere a carico di una amministrazione pubblica condotte sanzionabili sotto il profilo amministrativo, contabile e penale, si veda giungere con, inusuale tempestività, una sospensione da parte di chi dovrebbe, invece, plaudire, incoraggiare e premiare un’azione virtuosa, esaltando il valore di un’esemplare comportamento indipendentemente se esula dall’ambito scolastico.
È democraticamente sconvolgente che una denuncia/querela che rappresenta una delle massime espressioni di educazione civica e di coraggiosa istanza inoltrata a difesa degli interessi dei cittadini, proprio il Sindacato la trasformi nel seguente evidente ossimoro:
“…pur riconoscendo e rispettando il diritto del cittadino (o associazioni) a esprimere liberamente opinioni e denunce su tematiche civiche e sociali, ritiene necessario precisare che tali interventi, quando assumono connotazioni politica o partitica, esulano dalle finalità proprie della UIL…”.
Proseguendo nella lettura del dispositivo il Sindacato che si definiva storicamente dei cittadini ed oggi “delle persone” si contraddice platealmente affermando candidamente:
“… considerato che la nostra azione si concentra esclusivamente sul buon andamento delle comunità educante e sulla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, riteniamo doveroso intervenire”.
Parole strane, inusitate sulla bocca di un Sindacato tradizionalmente impegnato nella difesa di interessi diffusi, ovvero interessi che non fanno capo a singoli individui ma a categorie più ampie di persone o alla collettività. In estrema sintesi da un cittadino che ha il coraggio di denunciare quello che il sindacato non ha saputo o voluto fare in una città allo sbando si prendono le distanze con “un atto dovuto”. Mi preme dire, che ho ritenuto mio dovere nella qualità di ex Segretario della UIL Reggina, giorno 20 c.m. essere presente alla conferenza stampa indetta dal cittadino Veronese, sentivo che il mio posto fosse all’interno di quella stessa stanza, ero seduto tra i giornalisti ad ascoltare la testimonianza di un Uomo coraggioso e mi sono sentito orgoglioso che Simone facesse parte della mia UIL. Corrisponde ad un gravissimo errore umano ed organizzativo quello di sminuire e delegittimare Veronese che invece andava protetto ed incoraggiato, dalle nostre parti quando un soggetto viene isolato diviene facile bersaglio del malaffare. Simone, comunque, non è solo può contare sulla stima e la vicinanza delle persone perbene di Reggio.
Nuccio Azzarà, già Segretario UIL Reggio Calabria