Nuova giunta, è il momento degli scontri: Italia Viva propone Nocera. Falcomatà salva Brunetti?

Scintille e malumori, situazione bollente a Palazzo San Giorgio. Rispunta così l'idea originaria di Falcomatà: repulisti totale e tutti a casa...

Tutto normale, tutto fisiologico. Dopo un mese abbondante di ‘situazione serena, normali interlocuzioni’ e un finto clima da volemose bene, la miccia ha preso fuoco. La tempesta prima della quiete, scrivevamo ironicamente pochi giorni fa.

Un lunedi bollente a Palazzo San Giorgio, destinato a spostare gli equilibri in un senso o nell’altro. La prima mossa in tal senso è di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi, secondo quanto raccolto, avrebbe formalizzato questa mattina che il proprio nome da inserire all’interno della giunta non è quello del vice sindaco Paolo Brunetti ma del segretario provinciale  Antonino Nocera.

E’ il primo strappo, ufficiale, destinato ad avere delle ripercussioni. Falcomatà infatti, pur senza voler entrare nelle dinamiche del partito, aveva in queste settimane decisamente caldeggiato la permanenza dell’ex f.f.. Italia Viva però la pensa diversamente, i rumors in tal senso erano chiari oramai da tempo.

Adesso la prima scelta pesante del primo cittadino, chiamato a trovare collocazione a Brunetti per evitare un clamoroso autogol. Il sindaco potrebbe confermare Brunetti in quota propria, va da sè però che in quel caso le maglie per altre postazioni si restringerebbero. Da non sottovalutare nella questione specifica la posizione di Giovanni Latella, il quale potrebbe trovarsi in mezzo a due fuochi, dovendo scegliere di fatto tra la fedeltà al partito e quella all’amministrazione Falcomatà.

Detto già nei giorni scorsi dei mal di pancia evidenti di Zimbalatti e Quartuccio, a questi sembra potersi aggiungere anche Giuseppe Marino, chiudendo il quadro di parte della maggioranza evidentemente ostile alle idee e i progetti di Falcomatà. Come se non bastasse, rumors sospirano di un forte scontro sabato scorso tra il sindaco e il leader di Dp Nino De Gaetano, scintille localizzate presso il Castello Aragonese e anche in questo caso prevedibilmente relative a divergenze sul numero di caselle, 1 o 2, da assegnare a Democratici e Progressisti della nuova giunta.

In questo caos generale, con la situazione pronta a deflagrare da un momento all’altro, ecco il possibile ‘coup de théâtre’ di Falcomatà. Il sindaco potrebbe rompere gli indugi e far saltare il banco, tornando all’idea originaria di rivoluzionare tutto. L’intera giunta andrebbe così a casa, con il sindaco che potrebbe optare al massimo per 1-2 conferme rispetto all’attuale esecutivo, rimodellandone uno nuovo di zecca a propria immagine e somiglianza creando di fatto una frattura insanabile con la maggioranza.

Sarà una giornata intensa e frenetica, che nel pomeriggio vedrà riunirsi i quadri dirigenziali del Pd (pare quindi senza assessori e consiglieri) per definire le richieste da avanzare al sindaco nella successiva, e decisiva, riunione.

Le scelte mancate e ritardate di Falcomatà dal giorno del rientro, abbinato alle esigenze\richieste differenti dei partiti di maggioranza, non potevano che far saltare il banco. Adesso si, servirà diplomazia in dosi massicce e nervi distesi al sindaco per provare a trovare gli equilibri e formare la nuova giunta.