Nuovo DPCM, cosa si può fare (e cosa no) all'interno di una zona rossa

Nella giornata di oggi il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte spiegherà le novità legate alla pubblicazione del nuovo DPCM. Cosa si può fare, e cosa no, all'interno di una zona rossa

Nuove misure in arrivo. Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo DPCM che entrerà in vigore dal 5 novembre. Fino al 2 dicembre l’Italia verrà suddivisa in tre aree: zone rosse (considerate ad alto rischio), zone arancioni (intermedio) e zone verdi (quelle più sicure).

I CRITERI PER STABILIRE IL RISCHIO EFFETTIVO

Il criterio fondamentale che ha permesso la differenziazione nelle diverse zone è legato al rischio, che è diviso in alto e moderato. Poi ci sono gli scenari, che sono basati sull’indice di contagio Rt (possiede una scala di livelli che va da 1 a 4), che al momento proietta cinque regioni a rischio lockdown totale. Ritrovarsi con “rischio alto” e “livello 4 di indice Rt” vorrebbe dire finire nella zona rossa.

I QUATTRO SCENARI

I quattro scenari sono stati elencati nel report “Prevenzione e risposta al Covid“, utile a dare suggerimenti sulle misure da adottare in base alla criticità della situazione. Essi, si sviluppano sulla replicazione del contagio nell’arco di sette giorni.

SCENARIO 1

Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso in cui la trasmissibilità non aumenti sistematicamente all’inizio dell’autunno, le scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici;

SCENARIO 2

Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve – medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25 (ovvero con stime dell’Intervallo di Confidenza al 95% – IC95% – di Rt comprese tra 1 e 1,25), nel caso in cui non si riesca a tenere completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie;

SCENARIO 3

Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5. Ovvero con stime IC95% di Rt comprese tra 1,25 e 1,5. E in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi;

SCENARIO 4

Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5). Anche se una epidemia con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori interessati, uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata. Provocherebbe chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi.

La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020. A questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità.

In base alle seguenti modalità, collocare una regione rispetto ad un’altra all’interno della zona rossa, arancione o verde, diventerà automatico.

COSA SI PUÒ FARE ALL’INTERNO DI UNA ZONA ROSSA?

DIVIETO D’INGRESSO

“È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati”. Si potrà dunque entrare, uscire e muoversi solo per “comprovate esigenze“, quali ad esempio: motivi di lavoro, di salute o urgenza giustificata con il modulo dell’autocertificazione. Resta consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

ESERCIZI COMMERCIALI

Resteranno chiuse tutte le attività ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Resteranno invece aperti i parrucchieri e centri estetici. Chiuderanno bar e ristoranti, che potranno effettuare liberamente consegne a domicilio. Fino alle ore 22 sarà possibile effettuare il servizio d’asporto.

CAPITOLO SCUOLA

Ad eccezione della scuola dell’infanzia, della primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza.

CAPITOLO SPORT

Saranno sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto. Sarà consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale.

Coprifuoco Reggio Calabria