La tragedia di Mariella a "La vita in diretta"

"Neanche le bestie più feroci farebbero una cosa del genere". A 'La Vita in diretta' si discute la tragedia della tabaccaia uccisa a colpi di mannaia

Si pensava inizialmente ad una rapina, mai nessuno avrebbe immaginato una scena così raccapricciante.

La tragedia di Mariella, la tabaccaia uccisa a colpi di mannaia, arriva a “La vita in diretta“. Pochi minuti fa, il programma televisivo di Rai1 ha mandato in onda un servizio dedicato all’efferato omicidio di Reggio Calabria.

“Via Melacrino, questa è la tabaccheria di Mariella – racconta l’inviata di Rai1 agli italiani che seguono il programma. Lei è una tipa precisa, se vuoi le sigarette devi arrivare entro le 13:00 e poi riapre alle 16:00. Chiunque sia passato di qui, martedì scorso, ha trovato la saracinesca chiusa poco dopo l’1, ma non l’ha chiusa Mariella. Il tabacchino è chiuso perchè dentro c’è un uomo che la sta massacrando”.

Un racconto che mette i brividi e che lascia stupiti tutti i reggini, ma soprattutto coloro che conoscevano Mariella Rota.

Una donna di 66 anni che amavano tutti a Reggio Calabria. Una vera e propria esecuzione di una donna conosciuta e ben voluta da tutti.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Reggio Calabria, via Melacrino, 30 luglio scorso. Il tabacchino è chiuso, perchè Mariella non apre?

“Abbiamo capito che era successo qualcosa di molto grave” raccontano i residenti del posto, scioccanti dalla notizia che la loro tabaccaia di fiducia era stata uccisa. Se la ricordano tutti Mariella:

Una bellissima persona, dolce, socievole. Insegnava lettere. Non era sposata. Non ha avuto una vita semplice, si è presa cura dei familiari. Poteva chiudere la tabaccheria e godersi la pensione, preferiva invece lavorare ed incontrare la gente del posto.

“Stavamo uscendo – raccontano alcuni inquilini del palazzo dove Mariella abitava, adiacente alla sua attività commerciale – e abbiamo notato che la porta per accedere al tabacchino era aperta in modo inusuale. Abbiamo chiamato il 113, due agenti sono entrati con una pila chiamando il nome ‘Rota’. Dopo pochi istanti hanno fatto ritorno con delle facce sconvolte per aver visto una donna straziata”. 

“Neanche le bestie più feroci farebbero una cosa del genere, una cosa come quella che ha fatto questo qui” afferma un altro vicino.

‘Questo qui’ corrisponde al nome Sicat Billi Jay, 43 anni. Un cliente abituale del tabacchino di Mariella, un cliente che però perdeva in continuazione. Il filippino viene arrestato grazie alle registrazioni delle camere di sorveglianza che lo vedono sul luogo del delitto e poi scomparire verso la sua abitazione (poco distante). Il riconoscimento è avvenuto grazie ai tratti asiatici e ad un grande tatuaggio sul braccio.

Billi Jay non confessa, ma la ricostruzione dell’omicidio sembra ormai chiara.

Quando l’assassino entra nel tabacchino Mariella non ha ancora chiuso. Entra, aspetta che la cliente esca e colpisce subito la donna. Ma prima fa una cosa: chiude quella maledetta saracinesca, in modo da non lasciar scampo alla sua vittima.

La tabaccheria è collegata direttamente alla casa di Mariella, da una porta. Ed è proprio da qui che esce l’assassino di Mariella. Porta via con se una telecamera, lava via lo sporco ‘superficiale’ del gesto che ha commesso con un detergente o un disinfettante, si cambia i vestiti e si allontana senza esser visto da nessuno.

Dall’interrogatorio non è ancora trapelato nulla. Il fermo non è stato ancora confermato. L’uomo, sposato con figli, non confessa il delitto. Aggiungerà qualcosa al suo silenzio nelle prossime ore?