Parco Avventura di Forge, nuova attrattiva che arricchisce il patrimonio naturalistico della montagna reggina
17 Maggio 2017 - 20:34 | di Vincenzo Comi
E’ stata consegnata questa mattina alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, degli assessori e dei tecnici del Settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria, la struttura del Parco Avventura di Forge, nuova attrattiva turistica ubicata nell’area montana adiacente alla strada che da Reggio Calabria attraversa la frazione collinare di Terreti e conduce a Gambarie d’Aspromonte.
I lavori sulla struttura, che comprende un percorso sospeso con ponti tibetani, passerelle mobili e piattaforme, due sentieri con tabelle tattili con supporto tecnologico per la fruizione dei diversamente abili, ipovedenti e non vedenti, sono stati completati nei giorni scorsi.
«Il nuovo Parco Avventura è davvero un luogo splendido – ha commentato il sindaco Falcomatà a margine del sopralluogo – un’attrattiva che sono convinto possa diventare in breve tempo un nuovo punto di riferimento per le famiglie reggine e per i tanti turisti che ogni anno affollano l’area montana del territorio comunale di Reggio Calabria, nel comprensorio confinante con la stazione turistica di Gambarie».
«Con questo nuovo punto di interesse – ha aggiunto il primo Cittadino – progettato pensando anche alla fruizione per i diversamente abili, contribuiamo in maniera sensibile ad allargare l’offerta turistica del nostro territorio, generando anche nuove sinergie con gli altri Comuni della cintura aspromontana che hanno già offerto il loro contributo per implementare servizi e collegamenti, di concerto con la pianificazione già avviata, con l’obiettivo di mettere a sistema le tante bellezze paesaggistiche che caratterizzano la montagna reggina».
Il nuovo Parco Avventura di Forge è costituito da quattro percorsi in sospensione, integrati nelle aree boschive tramite l’installazione di cavi, piattaforme aeree in legno e cordame per permettere agli utenti di effettuare in sicurezza questi percorsi, comunemente denominati “percorsi acrobatici forestali” (PAF). I PAF sono percorsi aerei che sfruttano le piante come supporti naturali su cui vengono sistemate piattaforme collegate tra loro da passerelle, travi, reti e funi o combinazioni di queste, creando giochi di equilibrio ed abilità, il tutto da svolgersi in massima sicurezza ed in presenza di personale specializzato. La diversa altezza dal suolo, la lunghezza dei passaggi e la loro specificità definiscono i vari gradi di difficoltà. In dettaglio, sono stati allestiti due percorsi per bambini denominati “BABY 1” (giallo) e “BABY 2” (azzurro) e di due percorsi per adulti e ragazzi con grado di difficoltà crescente denominati “VERDE” (con grado di difficoltà tecnica facile-medio facile) e “BLU” (con difficoltà tecnica medio-difficile).
Le piattaforme sono state posizionate ad un’altezza di 2 metri per i bambini e tra i 2,5 e i 6 metri per gli adulti. La distanza tra due piattaforme successive varia tra i 2 e i 18 metri, con tirolesi finali che vanno dai 15 ai 40 metri. Tutti i percorsi saranno identificati con apposita segnaletica sia a terra che sulle piattaforme, al fine di rendere immediata la percezione della corretta progressione da effettuare.
A margine del Parco Avventura si sviluppano invece i Sentieri Arcobaleno, due percorsi con sviluppo sinusoidale caratterizzati da punti di sosta o avvistamento e osservazione naturalistica. Entrambi i percorsi sono dotati di un sistema integrato (costituito da guide naturali con segnali tattili a terra e da un sistema informativo e di orientamento a raggi infrarossi con audioguide) volto a sostenere normodotati e non nella loro mobilità. È stata realizzata, quindi, un’area verde accessibile a tutti poiché tiene in considerazione elementi fondamentali quali l’accessibilità ai disabili sia fisici che sensoriali, nonché infrastrutture che agevolano la mobilità (segnaletica, parcheggi, servizi igienici, zone attrezzate, elementi di arredo confortevoli per tutti, cancelli e recinzioni adeguate, ecc.).
Il sentiero odoroso, inoltre, prevede anche l’uso dell’horticultural therapy e cioè l’utilizzo dell’orticoltura come momento di riabilitazione per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e psichiche. L’uso di questa particolare terapia è molto sentito e sviluppato nei paesi anglosassoni, nell’America del Nord e in Australia dove esistono veri e propri centri specializzati. L’obiettivo principale, attraverso l’utilizzo di vasi con essenze erbacee ed arbustive odorose, è quello di poter rendere accessibile ad una persona su sedia a ruote o ad una persona non vedente una specifica coltivazione.
Ai percorsi è annessa una baita in legno destinata ad attività di “receptioning” (assistenza e supporto logistico ai visitatori). Lungo il percorso saranno posizionati dei vasi con le essenze odorose ed in corrispondenza di essi il sistema ad infrarossi permetterà di illustrare, tramite audioguide, tutto ciò che circonda l’utente (sia esso ipovedente o meno). Ciascun percorso, infine, è dotato di un’area di sosta attrezzata con sedute in legno, tavoli e cestini porta rifiuti.