Parrucchieri aperti in zona rossa, Nocera: 'Tante stranezze del nuovo Decreto'

Via libera ai parrucchieri, ma non ai centri estetici. Ecco cosa ne pensa il delegato provinciale Confartigianato Pietro Nocera

Entrano in vigore da questa mattina le regole istituite da Palazzo Chigi per il contenimento dell’emergenza da Covid-19. Vari i divieti a cui purtroppo ci siamo dovuti abituare già nei mesi scorsi ma, fortunatamente, per gentile concessione ci è permesso recarci da parrucchieri e barbieri per un restyling che in questo periodo oseremmo dire che è d’obbligo.

Parrucchieri aperti: attività di prima necessità

Parrucchieri e barbieri rientrano infatti in quelle attività considerate di prima necessità e che garantiscono servizi essenziali, quali supermercati, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie. Dal 24 dicembre al 6 gennaio, quindi, i parrucchieri potranno continuare a ricevere i propri clienti senza interruzioni del servizio, sia durante la zona arancione sia durante la zona rossa.

Le stranezze del nuovo Decreto secondo Pietro Nocera

Abbiamo intervistato il delegato della Confartigianato Provinciale Pietro Nocera in rappresentanza della categoria dei parrucchieri.

“Noi non siamo solo parrucchieri, ma anche centro estetico. A questo giro la nostra categoria potremmo dire che è stata graziata nel senso che ci hanno lasciato lavorare almeno come parrucchieri. Già con lo scorso lockdown avevamo subito la chiusura di circa un mese con una perdita notevole ovviamente per i fatturati. Il Governo ci ha imposto di attrezzarci con specifiche misure di sicurezza. Già noi comunque da anni utilizzavamo, per nostre disposizioni forme precauzionali come il distanziamento, il plex, l’igienizzante, l’uso della mascherina quando si effettuano determinati servizi per la persona. Non riusciamo però a capire perchè però la categoria dell’estetica non è stata autorizzata a lavorare.

Ci sono tante stranezze in questo nuovo Decreto, si commenta da solo. Ci sono stati tantissimi cambiamenti dalla sera alla mattina. Non abbiamo neanche avuto il tempo per organizzare al meglio”.

Il titolare di Distinguo ha spiegato:

“Noi come salone siamo presenti sul mercato da circa trent’anni ed il periodo di Natale per noi, così come per tanti colleghi, è forse il periodo di maggior afflusso. Noi abbiamo lasciato il salone con un orario no stop dalle 8 alle 19, abbiamo scaglionato gli ingressi e le uscite sia dei clienti che del personale, cercando di evitare assembramenti all’interno del negozio.

Per fronteggiare le esigenze e le richieste dei clienti abbiamo deciso di lavorare anche la domenica prima di Capodanno aprendo per mezza giornata. Si lavora ovviamente solo per appuntamento per rispettare al massimo gli spazi”.

Cosa ne pensano i clienti

“Inutile commentare l’entusiasmo dei clienti che almeno in questo senso possono ‘illudersi’ di trascorre un Natale come gli altri anni, occupandosi e prendendosi cura di loro stessi, cosa da non sottovalutare da un punto di vista psicologico. Quest’anno non è e non sarà il solito Natale, la gente è spaventata e demoralizzata. Almeno noi, la nostra categoria conclude Nucera, può regalare un po’ di normalità”.