Lettera di una madre reggina: "Pediatria rivoluzionata senza più 'macellai'"

La testimonianza di Loredana, mamma reggina, che oggi ha piena fiducia nel G.O.M.

Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di una madre reggina sull’esperienza avuta al reparto di Pediatria del G.O.M. di Reggio Calabria.

“Mi chiamo Delfino Loredana, sono madre di una ragazza adolescente. Sono infermiera. Ho deciso di scrivere questa testimonianza positiva perche ‘i miei vissuti sono paragonabili a chi ha creato una frattura con la sanità calabrese. Circa quindici anni fa e un po’ di più, dovetti ricoverare mia figlia in pediatria. Credetemi un inferno! io li chiamavo macellai. Ancora ricordo e scrivo gli episodi più leggeri quali: l’infermiera S. che non veniva in stanza suonato il campanello, nemmeno dopo trenta minuti, ed io con mia figlia di quattro mesi che piangeva e non riuscivo a calmarla, la bambina era messa in isolamento per un esame appena eseguito. Oppure vedere ogni giorno per l’esecuzione di un prelievo venoso: sei, sette tentativi di buchi nel braccino della piccola. Ricordo la disperazione dei genitori che non vedevano sicurezza, competenza e specialmente empatia, ed ogni giorno per disperazione avveniva un’aggressione, una denuncia o una dimissione contro i pareri dei sanitari. Insomma brutti ricordi che mi hanno portato a denunciarli al posto fisso di polizia dello stesso nosocomio, solo che quest’ultimo non girò la denuncia, a dire dell’avvocato alla prefettura. Questi episodi che racconto sono i più leggeri, immaginate i più pesanti e andate oltre la vostra immaginazione. Sono riusciti a farmi venire l’ansia e prendere la decisione come molti di curare me e mia figlia fuori Regione. Insomma si era creata una profonda frattura con l’ospedale pubblico, oggi chiamato G.O.M. Di recente mia figlia ha avuto febbre e dolori forti, insomma, chiesta l’opinione a circa sei medici mi trovo costretta ad un ricovero in Pediatria. Già solo la parola Pediatria mi faceva venire l’orticaria. Quando sono entrata in quel reparto ho visto colleghi nuovi, con alcuni già ci conoscevamo, medici nuovi e non i macellai del passato. Hanno controllato mia figlia dalla testa ai piedi. Suonavi il campanello e vedevi il collega, tutto il contrario del passato. Durante il ricovero mia figlia ha un malore e vedere l’immediata presenza dei medici con il primario del reparto lavorare in equipe, ripeto in “equipe” mi ha lasciato meravigliata! Oggi mia figlia è stata dimessa, non potevo andarmene senza fare i complimenti. “Volere e Potere”, le cose possono cambiare e secondo me trovare già queste rivoluzioni fanno comprendere lo sforzo che il G.O.M compie ogni giorno per riconquistare o conquistare la nostra fiducia. Ringrazio pubblicamente il primario, i medici, i colleghi infermieri e il personale non sanitario per quello che hanno fatto a mia figlia”.

Delfino Loredana