Caos piste ciclabili, Falcomatà risponde alle polemiche e mette nel mirino i responsabili

"Ho letto di polemiche sterili. Se intervengo non va bene, se non intervengo non va bene lo stesso", le parole del primo cittadino nella riunione

Caos piste ciclabili, quale direzione vuole prendere l’amministrazione comunale per provare a mettere una toppa sullo scempio di un progetto senza capo nè coda? A pochi giorni dal rabbioso video pubblicato sui social network, che ha creato polemiche pari alle stesse piste ciclabili, il sindaco Falcomatà all’interno di alcune riunioni è tornato sull’intricata vicenda.

I lavori relativi alle bike lane sono sospesi come affermato dal sindaco stesso, all’assessore Paolo Malara il compito di stabilire se e come riprendere i lavori. Non si lascerà nulla di intentato e si valuteranno in modo approfondito tutte le possibilità da parte dell’amministrazione

“La misura è colma. I cittadini non possono pagare per l’incapacità di altri. Quando ho chiesto con le migliori intenzioni un incontro con i tecnici, mi hanno risposto che gli esperti sono loro.

Allora che si palesino e spieghino ai cittadini come hanno concepito questa opera. Da parte mia c’è la volontà di perseguire le responsabilità penali e civili. Ci vengano a dire loro come è possibile realizzare una schifezza di questo tipo”, aveva tuonato attraverso il video pubblicato sui social il sindaco Falcomatà.

C’è quindi la concreta intenzione da parte dell’amministrazione comunale di individuare e sanzionare i responsabili della ‘schifezza’ come bollata dallo stesso primo cittadino?

Secondo quanto raccolto, Falcomatà ha già demandato all’Avvocatura il compito di rilevare tutti i tipi di responsabilità, penali e non, e gli eventuali danni d’immagine, con le foto e i video relativi ai discutibili lavori delle piste ciclabili che hanno fatto il giro d’Italia.

L’opposizione, con gli interventi del consigliere Massimo Ripepi e quello del capogruppo di Forza Italia Federico Milia, ha criticato Falcomatà per la decisione di pubblicare il video sui social e i contenuti dello stesso, accusando il primo cittadino di attaccare….sè stesso.

“Ho letto di polemiche sterili e fini a sè stesse. Se intervengo non va bene, se non intervengo non va bene lo stesso. Non ho attaccato me stesso perchè ero sospeso quando sono state prese quelle decisioni, non posso prendermi responsabilità per quando non c’ero”. Questo il senso di quanto espresso da Falcomatà all’interno della riunione con i suoi fedelissimi.

C’è da giurare che la (triste) vicenda delle piste ciclabili non finirà qui ed entrerà a gamba tesa all’interno dei preliminari del consiglio comunale fissato per lunedi 26 febbraio. Esaurito il tempo delle polemiche e dei prevedibili botta e risposta tra fazioni politiche, dovrà arrivare il momento più importante.

Capire cosa fare del progetto, come salvare il salvabile e come evitare lo spreco di soldi pubblici, dopo quelli già gettati al vento in questi mesi.