Musolino a CityNow: 'A Reggio la 'ndrangheta si è indebolita, ma serve una politica capace'

Il Procuratore aggiunto della Repubblica: 'Degrado e marginalizzazione portano a delinquere. Perdiamo tanti fondi europei per incapacità di progettare'

Il procuratore Stefano Musolino, procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, ospite del format di CityNow ‘Live Break’. Riforma della Giustizia, criminalità organizzata e ‘ndrangheta, il futuro delle nuove generazioni e la responsabilità della politica, questi i temi alla base della nostra diretta (CLICCA QUI per rivedere la puntata).

“La nostra città vive sotto una cappa fatta di convenzioni e abitudini che ci portiamo dietro. Abbiamo bisogno di una generazione che sappia invertire questa tendenza, superando il senso di desolazione e frustrazione. L’augurio è che i giovani sappiano ribaltare questo schema. Lo dico non solo da Procuratore ma anche da semplice cittadino”, le parole in avvio di Musolino, che nel corso di un evento legato al progetto ‘I walk the line’ si era così rivolto alle nuove generazioni reggine.

“Voglio fare capire che è necessario prima di tutto essere liberi. Questa società ha bisogno di conflitti, ha bisogno di andare oltre gli schemi noti che hanno portato in particolare questa nostra provincia in una situazione di degrado, povertà e abbandono.

L’invito è di andare oltre questi schemi, di sollevare conflitti e di essere autentici protagonisti di questo cambiamento. A voi dico di essere liberi e rivoluzionari”.

“Notiamo come ci sono sempre le stesse famiglie coinvolte nelle vicende legate alla criminalità organizzata, significa che non funziona tutto il sistema di reinserimento ed educazione. Non proviamo gusto a mandare le persone in carcere, quello che facciamo lo facciamo nella speranza di poter risanare le ferite. Quando questo non accade, significa che qualcosa non funziona e magari capita anche per aspetti culturali e sociali che ci portiamo dietro”.

Lo Stato e le forze dell’ordine stanno vincendo la battaglia in riva allo Stretto contro la criminalità organizzata? Musolino evidenzia due aspetti, uno positivo e uno purtroppo negativo.

“In città la ‘ndrangheta è piuttosto debole, sempre meno gente è disposta a rischiare anni di carcere. Una serie di operazioni condotte ci ha permesso di svelare alcune dinamiche che hanno contribuito a indebolire la criminalità organizzata, ma è crescita invece la criminalità da marginalità sociale, che si verifica soprattutto nei quartieri più degradati come Arghillà, Ciccarello e Rione Marconi.

Il quartiere di Arghillà nel recente passato è stato più di un mese senza acqua, nel momento in cui pensi di marginalizzare alcune realtà, è molto alta la possibilità che ci siano episodi legati alla criminalità”.

Il procuratore aggiunto della Repubblica non nasconde una dura critica alla politica locale, incapace di progettare e offrire una nuova visione della città.

“Le competizioni elettorali sono gestite sostanzialmente dai grandi elettori, coloro che riescono gestire grandi quantità di voto. Il personale amministrativo e politico assolutamente inadatto. Perdiamo tanti fondi europei per incapacità di progettare, visione che dovrebbe rispondere alle esigenze complessive della città.

La cattiva politica, in questo modo, non rende un servizio ma alimenta solo determinati meccanismi. La nostra classe politica non è efficiente anche per come votiamo, ma spesso il voto è condizionato. La questione meridionale non è mai stata davvero affrontata.

In chiusura, Musolino lancia un invito chiarissimo rivolto ai giovani reggini: “Chi ha voglia di ripetere gli stessi schemi del passato, mi auguro lo possa fare fuori da Reggio Calabria. Chi rimane qui invece, spero possa e voglia farlo con la volontà di rompere proprio questi schemi”.