Ponte sullo Stretto: il dramma dei villesi per espropri e indennizzi

Tra la popolazione villese cresce la preoccupazione per i risvolti della realizzazione della maxi infrastruttura. Il resoconto dell'iniziativa del Circolo PD

Sono preoccupati, hanno paura di perdere tutto, chiedono aiuto. Sono i cittadini di Villa San Giovanni, tanti, intervenuti all’iniziativa organizzata dal Partito Democratico cittadino che ha visto la partecipazione dell’avv. Francesco Idone che, con perizia, semplicità ed in modo schematico ha dato voce ai timori dei proprietari di case e terreni, con vincoli preordinati agli espropri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.

“L’iter è già iniziato – ha spiegato il legale – il progetto è quello del 2011, gli aggiornamenti saranno minimi, l’interlocuzione con gli enti locali sarà ridotta: sarà possibile fare osservazioni solo sulle novità dell’ultima accelerazione, non saranno accolti interventi su ciò che Salvini ha già deciso.

Ed è vero che (il dibattito lo ha fatto emergere) per il momento non c’è un euro per il Ponte nella prossima Legge di Bilancio ma, senz’altro, anche per fini elettorali (le Europee sono dietro l’angolo), qualche milione si troverà per arrivare a questa “benedetta/maledetta” nuova “prima pietra”, quel tanto che basta per terrorizzare una Città che sarà stravolta dalle aree di cantiere, da nuovi ecomostri, dall’incubo “incompiuta”, e che è già oggi “amministrativamente bloccata”, con la potestà urbanistica e di pianificazione subordinata alla priorità del Ponte.

Anche le aree pubbliche soggiacciono, infatti, ai vincoli di esproprio ed ecco perchè a Villa, per il momento, non è possibile predisporre liberamente un’isola ecologica e non è più possibile giungere al mascheramento dell’ecomostro di Cannitello.

I vincoli posti sul territorio villese dureranno cinque anni e potranno essere prorogati per altri cinque: ogni proprietà coinvolta (privata e pubblica) sarà una proprietà a metà, senza possibilità di costruzione o di sviluppo, con un valore di mercato ridotto al minimo.

E gli indennizzi? Tutti da verificare!

Con i “provvisori” legati a valori irrisori, nel contesto di un iter lungo per la definitività, con l’aspettativa più che probabile di finire di fronte ad un Giudice per difendere la propria casa familiare. E le comunicazioni? E le notifiche? Come saranno informati il cittadini delle immissioni in possesso, delle demolizioni?

Nessuna notifica formale, è stata prevista una piattaforma informatica, cui si avrà l’obbligo di accedere telematicamente per elemosinare qualche notizia, per conoscere il proprio destino. E il comune potrà dire la sua? Di certo no.

Perché l’opera è dichiarata di prioritario interesse nazionale e perché – sostanzialmente – sia Villa che Messina sono commissariate. L’istituzione che conta davvero è la società Stretto di Messina “in house”, nelle mani del Segretario della Lega (è cosa loro!). Sono intervenuti all’iniziativa anche gli amministratori villesi, rivendicando un atteggiamento “istituzionalistico”, tutto forma e attesa degli eventi”.

“La Sindaca Caminiti, l’architetto consigliere Scicchitano, non si dicono preoccupati. Noi del PD siamo stati i primi a fare emergere le contraddizioni interne del Governo, la carenza dei fondi, l’apparente irrilevanza di Salvini, ma non ci si può basare solo su questo, non basta sperare nell’implosione offrendo, sul tema, come fa l’Amministrazione villese, un profilo “neutrale”, distaccato, mentre sperimentano, riunione dopo riunione, il pressappochismo e la confusione del ministro Salvini.

Dimenticano, infatti, la capacità delle Destre disunite di coagularsi sempre, prima o poi, sugli interessi in campo, sottovalutano i danni già prodotti dall’operazione.
E se invece tutto precipitasse di colpo? E se la spuntasse Il “padano”?
Come non farsi trovare impreparati?
Come difendere davvero gli interessi dei villesi?

A questo serve, quindi, quella “cabina di regia” comune, aperta alla società civile e alle forze politiche di opposizione ai “Pontisti” del Governo Meloni, chiesta dal Circolo PD villese; quell’osservatorio di buon senso offerto al contributo di tutti, quel “luogo/filtro” tra Casa Comunale e cittadino che è utile non al PD – già in campo in tutte le sue articolazioni e che con il suo Circolo territoriale si è trasformato da tempo  in uno sportello  informativo e formativo sul tema – ma che serve a diffondere e condividere notizie, conoscenze, critiche, proposte, delusioni, speranze. Non è utile? Si deve ancora attendere? Non siamo d’accordo e lo abbiamo detto alla Sindaca:

“Non ha senso una “commissione di studio” in Comune (questo ha proposto la Sindaca), occorre qualcosa in più, serve il coinvolgimento operativo di tutti, l’ascolto corale reciproco, la condivisione di buone prassi, il riconoscimento di un destino tragico impostoci da impostori. Serve la buona Politica, insomma!
Noi ci siamo e ci saremo: siamo con i cittadini per nulla tranquilli, con coloro che subiscono l’arroganza del Potere.
Con questa rassicurazione, con la promessa di proseguire l’impegno profuso, grazie al contributo essenziale – d’analisi e sostegno – del Segretario Metropolitano Antonio Morabito, si è chiusa l’iniziativa tematica “Dem” del 29 settembre”.