Ponte sullo Stretto, Ciucci: “Non è necessaria una nuova gara”
“Siamo nell’ambito delle interlocuzioni e delle problematiche che bisogna superare quando si fa un’opera di questa complessità. Ma andiamo avanti", le parole di Ciucci
01 Novembre 2025 - 16:54 | Redazione

In una recente intervista al Corriere della Sera, Pietro Ciucci, amministratore delegato di Stretto di Messina, ha affermato che non è necessaria una nuova gara per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, nonostante l’aumento dei costi. Ciucci ha spiegato che l’aumento dei costi è dovuto alle varianti dei lavori e non rientra tra le cause che obbligherebbero a rifare la gara.
“Nella direttiva europea si fa riferimento a questo possibile aumento, ma è relativo ai costi delle varianti lavori, mentre è detto in maniera esplicita che l’indicizzazione del prezzo non rientra tra le cause del superamento del 50% che obbliga a rifare la gara,” ha dichiarato Ciucci.
L’indicizzazione del prezzo nel contratto e le varianti
Ciucci ha poi precisato che nel contratto stipulato con il vincitore della gara, è prevista l’indicizzazione del prezzo nel tempo, fino al momento dell’approvazione del Cipess. Ha aggiunto che:
“Nel nostro caso, l’indicizzazione è nel contratto e per il vincitore della gara prevede un prezzo di partenza e la sua indicizzazione nel tempo, fino al momento dell’approvazione da parte del Cipess.”
Inoltre, ha chiarito che nel calcolo per determinare se l’importo ha superato il 50% del valore originario del contratto, le varianti non si sommano tra loro.
“Se nel corso dello stesso contratto vengono realizzate due varianti, ogni volta si confronta il valore di riferimento del contratto indicizzato con l’entità della singola variante.”
Rilievi della Corte dei Conti e la posizione di Ciucci
Riguardo ai rilievi della Corte dei Conti, Ciucci ha sottolineato che questi fanno parte delle normali interlocuzioni per un’opera di tale complessità, ma che la società è pronta a rispondere a tutte le richieste.
“Siamo nell’ambito delle interlocuzioni e delle problematiche che bisogna superare quando si fa un’opera di questa complessità. Ma andiamo avanti.”
Ha aggiunto che l’azienda attende le motivazioni della Corte dei Conti e si sente “convinta di aver rispettato tutte le normative italiane ed europee”. Inoltre, ha ribadito l’importanza dell’opera per il Paese: “C’è inoltre una forte convinzione che quest’opera sia importante e strategica per il Paese.”
Il dialogo con la Corte dei Conti e i chiarimenti richiesti
In una seconda intervista a La Stampa, Ciucci si è dichiarato sorpreso dalla decisione della Corte dei Conti e ha spiegato che dopo la trasmissione della delibera del Cipess, sono stati richiesti ulteriori chiarimenti e integrazioni sui documenti.
“Dopo che la delibera del Cipess è stata trasmessa alla Corte dei Conti, abbiamo ricevuto richieste di approfondimento e di integrazione dei documenti ed abbiamo risposto prima dei termini previsti su 20-25 punti.”
Ha aggiunto che, nonostante i chiarimenti, alcune parti del progetto sono state ritenute insufficienti, e la settimana scorsa sono stati forniti ulteriori dettagli. Ciucci ha concluso l’intervista dicendo:
“Alla fine di questa procedura del tutto ordinaria ritenevamo quindi che si potesse avere la registrazione della delibera.”
Ciucci ha infine commentato la ricusazione ricevuta, sottolineando che, per rispetto istituzionale, stanno aspettando le motivazioni ufficiali della Corte dei Conti.
“Della ricusazione conosciamo soltanto il dispositivo, mentre non conosciamo le motivazioni. Aspettiamo di conoscerle: sono previsti 30 giorni, ma ci auguriamo che possa servire meno tempo.”