Gallicella d’Aspromonte: prima eroina della letteratura epico cavalleresca

L’archetipo di tutte le eroine moderne è una principessa con radici in Aspromonte

La “Chanson d’Aspremont” è un poema epico cavalleresco di matrice normanna che avrebbe costituito l’archetipo dei successivi e ben più noti esempi di questo genere letterario, quali l’ “Orlando Innamorato” del Boiardo, l’ “Orlando Furioso” di Ariosto, la “Gerusalemme Liberata” di Tasso e di molti altri poemi epico cavallereschi.

Riprendeva la tematica della “Chanson de Roland”, creandone l’antefatto e ambientandolo a Reggio e in Aspromonte: rappresenta la giovinezza di Orlando, che proprio durante questa guerra contro i Mori meritò l’investitura cavalleresca.

La tradizione vuole che questo poema sia stato composto proprio sotto le mura di Reggio dai soldati franco – normanni che si preparavano a partecipare alla III Crociata e che avevano i loro accampamenti distribuiti fra Messina e Reggio.

Il poema ebbe un grande successo, tanto da essere tradotto e pubblicato molte volte.

Molti studiosi se ne sono occupati; pertanto qui vorrò solo menzionare una figura che ha suscitato in me un vivo interesse: la principessa Gallicella.

Essa non appare nella prima stesura del poema, ma viene inserita nei rifacimenti successivi, diventando via via protagonista del nucleo centrale della narrazione, grazie al suo amor contrastato Per Ruggero di Risa, come veniva chiamata Reggio in arabo.

Questo perché Gallicella (o Galicella, o Galiziella) è un personaggio femminile innovativo:

La figura di questa donna rappresenta un punto di svolta nella narrazione della donna da parte dell’epica cavalleresca, dato che Gallicella non è un personaggio inerte e passivo, contesa da uomini che ne fanno oggetto di conquista.

Ben lontana dalla “madonna” cortese, oggetto passivo di ammirazione ed amore, Gallicella lotta per affermare il proprio diritto ad amare chi vuole, senza preoccuparsi dei pregiudizi e degli insulti dei suoi.

Ella assume un ruolo attivo nel coronare il suo amore per Ruggiero, superando dapprima l’ostacolo della distanza, poi della differenza di nazionalità e religione; infine si opporrà energicamente ad un tentativo di violenza da parte del fratello di Ruggiero, schiaffeggiandolo; questo gesto purtroppo (quanta triste attualità!) le costerà la vita, pur dopo avere partorito i due gemelli figli di Ruggero, che prenderanno i nomi di Ruggero e Marfisa.

Gallicella è quindi l’archetipo di tutte le eroine moderne che, ciascuna a suo modo, hanno affermato con vigore il proprio diritto di scelta: una figura secondo me importante, anche se sconosciuta ai più, un regalo della nostra terra ai tempi moderni che meriterebbe di essere meglio ricordata ed approfondita. E non solo oggi.

Filippo Arillotta