Brogli, cresce l'attesa per il processo: contestati 31 capi di imputazione a Castorina

Richiesta di rinvio a giudizio a firma dei due procuratori per 36 persone. Dal documento si cristallizzano le accuse: 6 i reati principali contestati a Castorina

Reggio Calabria vivrà anche nel 2023, con ogni probabilità, un altro processo che tocca le corde degli animi dei cittadini.

Dopo il procedimento Miramare, conclusosi con la condanna in appello per Falcomatà e i componenti della sua prima Giunta (più Zagarella, Spanò e Acquaviva), la città si appresta a rivivere l’elezioni comunali del 2020, infangate dal mistero dei brogli, all’interno delle aule di un Tribunale.


Sarà un altro lungo iter giudiziario che affosserà ancora di più l’immagine, già ampiamente denigrata, della nostra amata e dannata città. Come anticipato su queste pagine inizierà il 6 dicembre l’udienza preliminare sui presunti brogli alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio.

Il gup Vincenzo Quaranta ha fissato l’udienza dopo che il procuratore Giovanni Bombardieri, il sostituto Stefano Musolino e i pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo hanno chiesto il rinvio a giudizio per i 36 imputati.

Tra questi oltre all’ex capogruppo del Pd Antonino Castorina, c’è anche un altro esponente politico, che fa parte dell’attuale Giunta, Demetrio Delfino. Secondo la procura alle amministrative del 2020 avrebbero votato un centinaio di anziani che in realtà non si sono mai recati al seggio. E in alcuni casi si trattava di persone decedute.

Le accuse tra abuso d’ufficio, associazione per delinquere…

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Nella richiesta di rinvio a giudizio, ad ogni capo di imputazione, dei 31 contestati ai 36 imputati, c’è sempre il nome di Antonino Castorina.

Abuso di ufficio, truffa elettorale, falso ideologico, alterazione della documentazione identificativa elettorale, corruzione e associazione per delinquere. Questi i sei reati principali contestati all’ex capogruppo del Partito Democratico.

L’intero impianto accusatorio ruota principalmente attorno al reato di abuso di ufficio con altri gravissimi capi di imputazione.

A Castorina si contesta di essere stato ‘promotore, organizzatore e capo indiscusso’ di un’associazione per delinquere finalizzata a ‘commettere più delitti in materia elettorale’ finalizzati ad ottenere l’elezione in consiglio dello stesso Castorina. Stando all’accusa, avrebbe mantenuto ‘i rapporti con gli altri accoliti’, ai quali avrebbe dato ‘personalmente direttive in ordine al modus operandi da porre in essere per la materiale contraffazione dei registri e delle schede elettorali’.

All’ex capogruppo del PD vengono contestate in primis le condotte che hanno portato alla nomina di componente della commissione elettorale e a seguito delle quali è stato attribuito un ingiusto vantaggio patrimoniale nonchè, in concorso con Covani Antonio (responsabile ufficio elettorale), l’attestazione falsa dell’esistenza della delega con cui il Sindaco aveva nominato Castorina Presidente della Commissione.


Castorina avrebbe individuato personalmente ed illecitamente nonchè ‘sistemato’ nelle sezioni di interesse un numero rilevante di scrutatori e richiesto i duplicati delle tessere elettorali di 100 elettori rendendo false dichiarazioni, ottenendone il rilascio dei duplicati. Avrebbe ancora fatto incetta di certificati elettorali e avrebbe materialmente alterato i registri di alcuni seggi in cui rientravano le sezioni interessate e legate ai duplicati richiesti.

Castorina quindi avrebbe alterato le schede elettorali dei soggetti coinvolti così da far apparire regolare l’espressione del voto mentre in realtà il voto era stato espresso da soggetti diversi.

….e corruzione: due gli accordi con i presidenti di seggio

Ci sono poi una serie di episodi di corruzione.

Per la Procura ci sarebbero stati almeno due accordi corruttivi tra presidenti di seggio, anche loro imputati.

In cambio dell’alterazione dei registri, ad un presidente di seggio sarebbe stato garantito l’inserimento, da parte di Castorina, ad un corso dell’Alta Formazione Professionalizzante della Regione Calabria ed organizzato dalla Città Metropolitana di Reggio e dalla Dante Alighieri.

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Ad un altro presidente di seggio, in questo caso donna, sarebbe stato promesso, sempre da Castorina, un incarico al Comune.

Associazione per delinquere: Castorina capo indiscusso

Ma l’accusa più grave rimane il delitto previsto dall’art. 416 cod. pen. di associazione per delinquere.

Castorina, per la Procura, sarebbe l’organizzatore e capo indiscusso dell’associazione (finalizzata alla perpetrazione di reati elettorali finalizzati alla elezione di Castorina al consiglio comunale di Reggio ) con il compito di gestire gli alibi dei presidenti e scrutatori, mantenere i rapporti con gli altri accoliti.

Castorina avrebbe gestito i rapporti con l’ufficio elettorale, individuato i soggetti da inserire come scrutatori, acquisito personalmente i duplicati delle schede elettorali e mantenuto anche successivamente all’arresto i rapporti con gli indagati.

Insomma la strada in un eventuale e molto probabile dibattimento, viste le innumerevoli accuse, si prevede tutta in salita.

Intanto l’ex capogruppo del PD, secondo quanto raccolto, attende con trepidazione l’udienza del 6 dicembre (molto probabilmente si andrà a processo con inizio nel 2023), nel tentativo di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati.

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Antonino Castorina, anche nel corso di una lunga diretta a Live Break, ha sempre dichiarato la totale estraneità ai fatti proclamando la propria innocenza.