Mimmo Lucano, verdetto d'Appello a sorpresa: pena ridotta a 1 anno e 6 mesi

Decaduta l'associazione a delinquere. Pena enormemente ridotta dal primo grado, quando erano stati inflitti 13 anni e 2 mesi

“Solo” un anno e sei mesi. E’ questo il verdetto della sentenza d’appello nel processo all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. I giudici della Corte d’appello, presieduta da Elisabetta Palumbo, hanno emesso il verdetto del processo attorno alle 17. “Xenia”, il nome del processo, era nato da un’inchiesta della Guardia di finanza sul ‘modello Riace’.

Dalla lettura del dispositivo emerge che la Corte ha assolto Lucano dai reati più gravi. La Corte ha assolto tutti gli altri 17 imputati.

La Procura generale ha chiesto la condanna dell’ex sindaco Lucano a 10 anni e 5 mesi di reclusione per presunti illeciti nella gestione dei progetti di accoglienza dei migranti. Circa tre anni in meno rispetto alla sentenza di primo grado, quando il tribunale di Locri lo aveva infatti condannato in primo grado a 13 anni e due mesi, per aver strumentalizzato, così hanno scritto i giudici nella motivazione della sentenza, il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica.

Mimmo Lucano non è a Reggio Calabria ma è rimasto nella sua Riace. Ma è come se ci fosse. I suoi amici e sostenitori, insieme al team di legali (Giuliano Pisapia e Andrea Daqua) assieme attivisti e simpatizzanti hanno presenziato presso la Corte d’Appello.