Processo Miramare, Falco...a metà. La verità del sindaco

La verità del sindaco Falcomatà nell'udienza sul Caso Miramare che lo ha visto coinvolto. E che riprenderà il 13 maggio

Processo Miramare, iniziata oggi (ma non conclusa) l’udienza del sindaco Giuseppe Falcomatà. Le domande del p.m. Nicola De Caria al primo cittadino rivolte all’interno dell’aula bunker hanno riguardato in modo particolare l’oramai celeberrima delibera di assegnazione dell’Hotel Miramare all’associazione ‘Il Sottoscala’ e i rapporti di conoscenza che hanno legato Falcomatà a Paolo Zagarella, presidente dell’associazione.

Il sindaco nella parte iniziale ha fatto una sintesi del percorso che ha accompagnato il Miramare ad essere destinato all’associazione di Zagarella.

‘Ricordo che c’era la precisa volontà di non venderlo, non a caso con una delibera successiva la nostra amministrazione l’aveva tolto dai beni alienabili. All’epoca ho fatto diversi sopralluoghi all’interno del Miramare, anche in occasione delle trattative che avevano avvicinato l’imprenditore Nick Scali all’acquisizione della Reggina. Sopralluoghi effettuati alla presenza di vari assessori, a seconda della circostanza’.

Si arriva rapidamente all’infuocato 16 luglio, giorno della delibera di assegnazione del Miramare all’associazione di Zagarella.

“Ho saputo dalla dott.ssa Spanò ( l’ex dirigente comunale Maria Luisa Spano’, ndr) dell’interesse dell’associazione ‘Il Sottoscala’ al Miramare  e me ne sono rallegrato, perchè in qualche modo si poteva far ripartire la struttura”, le dichiarazioni di Falcomatà. Il primo cittadino sottolinea come in tante altre occasioni, l’ultima ieri con l’approvazione della creazione di dehors all’aria aperta in Via Marina Alta, l’amministrazione ha proceduto di buon grado rispetto alle proposte di privati e associazioni.

Le domande del p.m. Nicola De Caria si concentrano sulla diversità di ‘trattamento’ che il Miramare subisce rispetto ad altri beni comunali, inseriti nel cartellone dell’Estate Reggina.

“Perchè non era usufruibile immediatamente ma necessitava di lavori. Il Miramare doveva seguire un procedimento diverso rispetto al bando dell’estate reggina, che riguardava beni all’aperto o al chiuso ma immediatamente utilizzabili”.

A questo punto, secondo il p.m., Falcomatà avrebbe fornito una versione differente rispetto al primo interrogatorio del 2016. Il primo cittadino, secondo De Caria, ha indicato un percorso che ha portato all’assegnazione del Miramare diverso rispetto a quello dell’interrogatorio, datato 2016.

Perchè si è discusso del Miramare il 16 luglio e non il 2 luglio (data che vedeva l’assenza del sindaco da Palazzo San Giorgio)?  “Probabilmente si era ritenuto opportuno aspettare il mio ritorno ma in ogni caso il Miramare non poteva essere inserito nella delibera del 2 luglio all’interno del bando dell’estate reggina perchè come ho già dichiarato non era immediatamente utilizzabile”, le dichiarazioni di Falcomatà.

Il primo cittadino ha parlato anche di ‘inesperienza’ da parte dell’amministrazione dell’epoca(“eravamo al primo mandato”) e di difficoltà relative allo stato economico finanziario dell’ente. “Erano settimane delicate, dovevamo decidere se dichiarare il dissesto o no, con tutte le conseguenze del caso relative al piano di riequilibrio”.

Quali i rapporti e l’evoluzione del rapporto tra Zagarella e Falcomatà? Il p.m. chiede a Falcomatà un’approfondita analisi del legame tra i due. “Con Zagarella siamo legati da una buona conoscenza. Ci siamo conosciuti più o meno nel 2009 (data contestata dal p.m., ndr) per un periodo abbiamo collaborato riguardo l’organizzazione di eventi serali mondani. Non c’è stata una vera amicizia, anche a causa del mio successivo trasferimento a Bologna complici impegni professionali”. Il p.m. a quel punto sottolinea come, tabulati alla mano, risultino centinaia di telefonate tra Zagarella e Falcomatà.

Il rapporto si è nuovamente consolidato in occasione dei primi appuntamenti politici di Falcomatà. La candidatura al consiglio comunale nel 2011, e la candidatura alle primarie per partecipare alla corsa da sindaco di Reggio Calabria nel 2014. In entrambe le circostanze, Zagarella offre un proprio locale in comodato d’uso, sito in Via Possidonea, a Falcomatà. “La seconda volta anche per scaramanzia, visto che la prima volta era andata bene”, dichiara il primo cittadino.

Si ricorda come la compagna di Zagarella, Clara Travia, sia stata candidata nel 2014 con una delle liste civiche a sostegno dello stesso Falcomatà. “Un progetto politico condiviso da tante persone in quel momento, per la rinascita della città. Se parlai della candidatura con Zagarella ? Può darsi, come con tanti altri. Sento tante persone ogni giorno a causa del mio impegno politico”, dichiara il sindaco.

La lunga udienza del primo cittadino, iniziata alle 12,45 (terminata l’udienza dell’ex vicesindaco Armando Neri) e circa e interrotta soltanto per una breve pausa, viene definitivamente stoppata dal presidente del collegio del Tribunale Fabio Lauria alle 16.30. Si riprenderà con l’udienza di Falcomatà il 13 maggio, alle 15.15.