Locride – Ruspe in azione per il consueto ‘accoppiamento’. Ma così la caretta ha le ore contate – FOTO

Le ruspe in spiaggia passeggiano indisturbate di buon mattino come nulla fosse. Il paradosso avviene sulle spiagge della Locride


Spuntano sulle nostre spiagge attorno alla fine di maggio. Fanno capolino quasi timidamente, prima una, poi piano piano le altre, in una consuetudine ormai stabilizzata che ha eletto questo pezzettino di Jonio a loro habitat “naturale”.

LOCRIDE, IL CORTEGGIAMENTO DELLE RUSPE

È qui, sulle dune di sabbia bianca di Caulonia e Roccella, o sulle pietroline comode di Gioiosa Marina e ancora nelle distese si sabbiolina fina fina di Bovalino, persino a due passi dal tempio di Kaulon a Monasterace, che va in scena lo spettacolo: uno spettacolo che si ripete ogni anno e che potrebbe diventare uno dei punti di forza per la “costituenda” candidatura della Locride a capitale italiana della cultura 2025 se solo ci fosse una reale volontà politica.

Arrivando di buon mattino sulle spiagge – il fenomeno è comune su tutto lo Jonio reggino ma per una visione più approfondita consigliamo di restringere il campo delle escursioni nel tratto compreso tra Riace e Locri – le si può scorgere aggirarsi solitarie tra le dune, impegnate in complicati rituali propedeutici all’accoppiamento: rimestano la terra più e più volte, segnando un territorio ben specificato. Se siete veramente fortunati però, potreste anche riuscire a scorgere una coppia di esemplari impegnati nel loro sofisticatissimo rituale d’amore.

L’uno dietro l’altra, si rincorrono per ore, l’uno scavando in profondità, l’altra ripiallando, in una danza quasi magica che può durare anche giorni. E non temete per le grandi dimensioni di questi splendidi esemplari, sono completamente innocui, e a loro piace giocare anche con la presenza di bambini attorno.

Poi però, verso la metà di giugno, la magia finisce e gli esemplari che erano diventati i padroni delle spiagge fanno ritorno alle loro tane consuete per poi ritornare, puntualissime, la prossima stagione.

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Uno spettacolo tutto della Locride che vive però sotto una minaccia costante.

Il suo territorio è stato purtroppo scelto come zona di riproduzione da un altro esemplare molto dannoso: le tartarughe caretta caretta. Sono loro, con la loro cocciuta determinazione a nidificare su queste spiagge, con i loro nidi scavati pochi centimetri sotto la sabbia a mettere in pericolo la vera specie autoctona delle spiagge della Locride ora in pericolo: la ruspa.

Una minaccia costante che incombe sul territorio già da diversi secoli quella della caretta caretta ma che, vogliamo sperare, ha i giorni contati.