Reggio dimentica le quote rosa. In Consiglio comunale è boom di uomini

Sesso e potere. La situazione delle quote rosa a Palazzo San Giorgio

Il dado è tratto.

In seguito al risultato del ballottaggio di Reggio Calabria, non si è deciso solamente chi sarà il sindaco per i prossimi 5 anni, ma anche come sarà composto il Consiglio comunale che lo accompagnerà in questo mandato. Già dal primo turno era stato possibile assegnare le poltrone ai consiglieri più votati, altri, invece, hanno conquistato il loro posto con il premio di maggioranza ottenuto dal centrosinistra con la vittoria di Giuseppe Falcomatà.

20 seggi alla maggioranza, 9 all’opposizione. Ma le donne dove sono?

Reggio Calabria è stata una delle protagoniste delle amministrative, appena concluse, che hanno visto numerose liste sottolineare, per tutta la campagna elettorale, la loro quotazione rosa. Ma adesso che le poltrone del consiglio sono state tutte assegnate, veniamo a noi: quante di queste saranno occupate da donne? Curiosi di saperlo? Solamente quattro.

4 donne su 32 eletti. Un numero irrisorio, assolutamente non rappresentativo di un intero genere che, proprio in una sede istituzionale cosi importante, merita di essere rappresentato al meglio.

Eppure le candidate non mancavano, su di un totale di 914 erano presenti oltre 400 donne. Le quattro che faranno parte del Consiglio rappresentano una percentuale piuttosto esigua se si pensa al totale. Il dato inconfutabile, dunque, di queste elezioni comunali, è la quasi completa assenza del genere femminile all’interno dell’organo di palazzo San Giorgio. Nulla cambia dal precedente consiglio. Anche nella legislatura appena conclusa le donne in carica erano sempre 4. La fiducia di alcune è stata rinnovata al secondo mandato, altre invece non sono state riconfermate.

Di chi è la colpa

Colpa degli elettori o di chi ha creato le diverse liste? I cittadini di Reggio Calabria sono abituati ancora a “pensare al maschile” e quindi preferiscono vedersi rappresentati da una maggioranza di uomini o le donne scelte per le 32 liste delle comunali 2020 non erano quelle giuste per rappresentare il popolo in consiglio?

Alcuni partiti si sono veramente impegnati a combattere la “disparità”. Non basta semplicemente scrivere un nome e un cognome su di un foglio bianco per creare un candidato. Oggi più che mai la gente ha bisogno di qualcuno attivo sul territorio, che lotti per la comunità, che, subito dopo essersi proposto per il Consiglio, si impegni a farsi conoscere e riconoscere per le sue idee ed il suo impegno.

Forse è per questo che la carica di donne assoldata in questo esercito di candidati non ha sortito effetto tra gli elettori che ne hanno premiate unicamente quattro.

Le quote rosa

La dicitura “quote rosa” viene utilizzata per equilibrare la presenza di uomini e donne nelle sedi decisionali, come ad esempio il Consiglio comunale. A Reggio Calabria, però, ancora una volta, ed ancora per 5 anni, avremo un ente composto in gran parte da uomini. Ad Angela Marcianò, Irene Calabrò, Lucia Nucera e Deborah Novarro, vanno i nostri più grandi auguri. Pur caldeggiando per fazioni opposte, avranno, di certo, l’obiettivo comune di farsi portavoci delle vicissitudini di tutte le donne reggine.

Alla luce della continua battaglia sulla doppia preferenza di genere e la parità di sessi, possiamo dire che Reggio Calabria è ancora ben lontano dall’obiettivo. Esiste, però, ancora un barlume di speranza per quanto riguarda la composizione della Giunta, chissà che l’amministrazione non decida di riservare qualche sorpresa ai reggini.