‘ReActionCity Woman”: il lancio del nuovo progetto a Reggio Calabria.
14 Dicembre 2014 - 18:25 | di Redazione
È possibile creare a Reggio una cooperativa di donne in difficoltà che con coraggio ed intraprendenza vogliono dar vita ad un laboratorio sartoriale in un bene sequestrato alla ndrangheta e mettere insieme a loro sostegno senza politiche assistenziali un ampio e vario gruppo di realtà istituzionale, sociali, economiche e culturali? Ed è possibile realizzare il protagonismo delle donne, un moderno welfare propositivo, un nuovo approccio condiviso e socio-economicamente sostenibile sui beni sequestrati o confiscati e una cittadinanza attiva aperta all’innovazione sociale urbana? Sì, è possibile, come dimostrano la cooperativa “Soleinsieme” e il progetto “ReActionCity Woman”. Stamattina al Palazzo storico della Provincia è stato firmato il protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato di sostegno per sviluppare la capacità produttiva ed imprenditoriale e l’inserimento sociale e civile di donne vittime di violenze e violazioni di diritti, madri nubili, donne separate con figli minori attraverso il loro protagonismo diretto. Con la sottoscrizione dell’accordo, che è stato vergato dalla Provincia e dalla sua consigliera di Parità, dalla cooperativa “Soleinsieme”, dalle associazioni “Pensando meridiano” ed “Agape”, dal tribunale di Reggio, dalle articolazioni reggine di Confindustria e Confcommercio, dalla casa circondariale di Reggio e dal Comune, il progetto, al quale si sta lavorando già da settimane e che potrà essere seguito attraverso www.reactioncity.com, www.soleinsieme.blogspot.com, info@reactioncity.com, pensandomeridiano@gmail.com e le pagine Facebook di “ReActionCity” e di “Pensando meridiano”, ha preso ufficialmente il via. Ma in che cosa consiste “ReActionCity Woman” e come sono in campo i diversi soggetti? In sintesi, si tratta di un laboratorio sartoriale con annesso luogo d’incontro per le stesse donne e per i loro piccoli, ma anche alle altre donne e al resto della cittadinanza, molto accogliente e con materiali di riciclo di qualità in coerenza con la sostenibilità ambientale in un immobile in via Possidonea. L’input è arrivato dalla consigliera di Parità Daniela De Blasio, la disponibilità del bene sequestrato è stata data dal tribunale, il coordinamento di “ReActionCity Woman” e la progettazione dei lavori di ristrutturazione sono a cura della professoressa Nava e i giovani innovatori di “Pensando meridiano”, la fornitura dei materiali è compito di Confindustria e Provincia, la manodopera sarà effettuata dai detenuti, la formazione delle donne è compito di Confcommercio. L’iniziativa, che è già iniziata con la formazione delle donne ed attività propedeutiche ai lavori e che vede come direttori la professoressa Consuelo Nava, la consigliera De Blasio, il presidente di “Soleinsieme” Giusy Nuri, il presidente di “Agape” Mario Nasone e il regista Fabio Mollo e come coordinatori Giuseppe Mangano ed Alessia Palermiti di “Pensando meridiano”, e che è incubata dentro il progetto di innovazione, coesione sociale e rigenerazione urbana che la stessa professoressa e la medesima “Pensando meridiano” stanno portando avanti da mesi, continuerà anche dopo l’inaugurazione coinvolgendo altre associazioni e la cittadinanza in generale, anche attraverso una comunicazione, funzionale al racconto delle storie delle donne, dell’iter che porterà all’apertura della sartoria, dei primi passi che compiranno le donne di “Soleinsieme”, che vedrà attiva anche Rtv come media partner. «In questo progetto non c’è assistenzialismo, ma c’è intraprendenza. C’è il protagonismo di donne che coraggiosamente si sono messe in gioco e si stanno proiettando in un’attività imprenditoriale» ha affermato la De Blasio, mentre «c’è l’ambizione di un welfare diverso in una città che non deve essere solo “smart”, ma anche solidale. Questo partenariato orizzontale punta a trasformare il capitale umano e quello sociale in capitale collettivo» la Nava. «Con questa iniziativa vogliamo creare sul nostro territorio coesione ed integrazione e un modello di impresa sociale» e «attraverso questa positiva iniziativa frutto di una sinergia interistituzionale lanciamo un segnale forte» hanno rispettivamente detto la Nuri e il presidente del Tribunale di Reggio Luciano Gerardis. «Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto che va allargato» sono state le parole del presidente di Confindustria Reggio Andrea Cuzzocrea, «non solo condividiamo obiettivi come la valorizzazione della persona senza assistenzialismi, ma anche il metodo», invece, quelle dell’assessore comunale alle Politiche sociali e comunitarie Giuseppe Marino. «Siamo contenti di partecipare, ci impegneremo anche come collante fra domanda ed offerta» ha sostenuto il presidente di Confcommercio Reggio Giovanni Santoro, seguito dal direttore della casa circondariale di Reggio Maria Carmela Longo: «Così dimostreremo che pure chi ha compiuto un reato ha la possibilità di riscattarsi e fare qualcosa di positivo». Infine, per Nasone «non è una rivoluzione, ma un modello vincente che vogliamo dimostrare essere possibile anche a Reggio», e secondo il presidente della Provincia Giuseppe Raffa «quella della dignità del lavoro per il riscatto sociale attraverso un percorso innovativo è la strada giusta».