Reddito di cittadinanza, rivoluzione in arrivo: caccia ai furbetti e nuovi obblighi

Possibile anche una revisione dei parametri in relazione agli importi da erogare in base al costo della vita

Il reddito di cittadinanza potrebbe presto mutare rispetto alle sue origini. La misura di cui beneficiano 1,2 milioni di famiglie in Italia, circa 2,8 milioni di persone, è al centro del dibattito politico tra chi pensa a novità drastiche e chi (come Giorgia Meloni) lo eliminerebbe del tutto. Non è di questo avviso il premier Draghi, che ha affermato nelle scorse settimane di condividerne lo spirito alla base.

Delle novità però, salvo sorprese, dovrebbero arrivare: si pensa a nuovi requisiti di accesso per accedere al sussidio. Ad esempio si valuta la possibilità di inserire l’obbligo di accettare anche i lavori stagionali, pena la perdita del reddito di cittadinanza.

L’idea arriva dalla Lega, sulla stima dei posti di lavoro scoperti (oltre 200 mila) legati al mondo del turismo e in particolare della ristorazione. Per riuscire a compensare questo vuoto si starebbe quindi valutando se introdurre l’obbligo di accettare anche lavori stagionali, senza perdere successivamente il sussidio una volta conclusasi la stagione.

Tra le precedenti modifiche ipotizzate c’è anche quella di rendere obbligatori corsi di formazione e di riqualificazione professionale per i percettori del Rdc, affinché le competenze possano coincidere con le qualifiche richieste delle aziende. Possibile anche una revisione dei parametri in relazione agli importi da erogare, in base al costo della vita nelle differenti regioni. E si andrà a caccia con ancora più determinazione dei furbetti, ovvero di chi percepisce il sussidio senza averne i requisiti o lavorando altrove in nero.

Quel che è certo è che la riforma del Reddito di cittadinanza ci sarà, come confermato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando al Meeting di Rimini.