Reggina: Ballarino sugli obiettivi, Bandecchi e la cessione del club, la politica

"Criticare significa migliorare, offendere vuol dire danneggiare"

Balalrino Nino

Dopo l’intervento di apertura del DG Giuseppe Praticò, la parola passa al patron Nino Ballarino: “Stasera volevo soltanto partecipare a questa conferenza, stare con voi dopo tanto tempo, sperando che questo incontro sia qualcosa di diverso, qualcosa che ci può portare a una unione di intenti, perchè nella realtà, se guardiamo gli obiettivi, anche il maggior nemico di questa società ha un solo obiettivo, vincere il campionato. Mi rendo conto che è impossibile avere unità di pensiero, ma l’educazione a partecipare a qualcosa di importante questo si può fare.

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E’ vero quando si dice che abbiamo fallito l’obiettivo, ma non è vero che questa era una squadra di scappati di casa. La Reggina sappiamo cosa rappresenta per la comunità e abbiamo cercato di assecondare questa voglia di regginità, mettendo dentro tanta gente che ha fatto parte della Reggina precedente. E non è vero che questo era un modo per risparmiare soldi. Abbiamo i giocatori più forti e altri ne arriveranno per rendere questo organico ancora più forte.

Quest’anno bisogna vincere, vincere e ritornare a vincere. Ma da soli non possiamo farlo, perchè attorno ci sono tante situazioni negative. Mettiamoci tutti insieme. Ripartiamo da quell’entusiasmo. Criticare significa migliorare, offendere vuol dire danneggiare. Io sono venuto a Reggio Calabria perchè in un momento particolare ho voluto dare una mano.

Ci sono in giro in maniera impropria tre pec. Io penso che il popolo di Reggio Calabria è intelligente e acculturato, basta leggere quelle pec per trovare le risposte. Le ultime situazioni hanno creato momenti di difficoltà e noi speriamo di riprodurre quell’entusiasmo che c’era fino a qualche mese fa. La politica? Ognuno deve fare la propria parte, non sono qui a criticare nessuno, perchè tutti dobbiamo arrivare a quell’obiettivo. Non abbiamo detto che vogliamo vendere, ma davanti a progetti e prospettive importanti siamo pronti a vendere e non svendere. Oltre ai nomi detti in maniera sparsa, non c’è altro.