Reggina: l'ex presidente Foti sul calcio di oggi, il fallimento della società e Luca Gallo

"Ho commesso errori di valutazione che hanno contribuito in modo determinante al crollo del club"

Intervista all’ex presidente della Reggina Lillo Foti realizzata dal Corriere dello Sport. Alcuni passaggi riportati da PSB:

Il calcio? Oggi tanta tecnologia, poca umanità

“Oggi il calcio è più impresa e meno passione. Forse mancano uomini e personaggi di una volta: tanta tecnologia, poca umanità. La Reggina potrebbe conseguire traguardi importanti, supportata anche dalla posizione geografica. Si trova al centro del Mediterraneo. Ricordo quando per un’amichevole in Giappone a Yokohama trovammo uno stadio con 70mila bandierine amaranto perché avevamo Nakamura. Il progetto non era solo calcistico ma di marketing e promozione del territorio. Adesso ci sono le stesse potenzialità, ma meno slanci e per i giovani poche opportunità”.

Il successo erano anche le plusvalenze

“I procuratori sono un elemento dell’ingranaggio, ma non possono preoccuparsi solo degli interessi economici dei calciatori: dovrebbero trasmettere valori. Il successo della mia Reggina derivava anche da vere plusvalenza. Si valorizzavano talenti del vivaio per poi cederli. Basti pensare al percorso di Di Lorenzo. Bisognerebbe ripartire da lì. Bisogna investire sui giovani: gli amaranto hanno un centro sportivo straordinario e un bravo presidente, le premesse ci sono tutte”

Il fallimento ed i meriti di Gallo

“Il fallimento della Reggina fu per me delusione e amarezza, coinciso con un momento di difficoltà personale per ragioni di salute. Ho commesso errori di valutazione che hanno contribuito in modo determinante al crollo del club. A Gallo va il merito di aver fatto risorgere il club dalle ceneri. Ha saputo ridare entusiasmo ai tifosi. La strada è lunga ma si è partiti bene. Proceda senza indugi”.