Reggio, l'aeroporto della discordia: il futuro del 'T.Minniti' è un rebus

Piano industriale top secret, ingresso (fantasma) della Metro City in Sacal e limitazioni operative. L'aggiornamento sullo scalo reggino

Altro che sinergia istituzionale.

Si riaccende la polemica sull’aeroporto reggino tra Città Metropolitana e Sacal. Il ‘Tito Minniti‘, in questi giorni, è tornato alla cronaca per le dure parole del presidente della Sacal indirizzate al sindaco Falcomatà e al suo staff.

Solo qualche mese fa il primo cittadino di Reggio Calabria dichiarava al termine dell’incontro con Giulio De Metrio:

“E’ stato molto positivo, un incontro all’insegna del dialogo, della sinergia e della collaborazione istituzionale”.

Sinergia durata però meno di un anno, vista la rottura ormai certa tra la società aeroportuale calabrese e la principale istituzione reggina.

I temi oggetto della querelle sono sempre gli stessi, ormai da anni. Fin dai tempi di De Felice (ex presidente Sacal). Nuovi voli, piano industriale e ingresso della Città Metropolitana in Sacal: sono questi i nodi da sciogliere e sui quali nessuno sembra avere le idee chiare. Finora è arrivata la solita ‘annuncite istituzionale’ che ha portato ad oggi ad un ‘nulla di fatto’.

Per Falcomatà è mancata la lealtà, De Metrio invece (che tiene a precisare come sia andato personalmente a trovare il sindaco nei sui uffici almeno cinque volte) contesta all’amministrazione la diffusione di notizie ingenerose e fuorvianti da parte del suo staff.

PIANO INDUSTRIALE INSPIEGABILMENTE TOP SECRET

Quali i piani di Sacal per la serenità degli scali calabresi e quali i programmi per gli aeroporti ed in particolare per lo scalo reggino? Ancora non ci è dato sapere. Al momento il tanto atteso documento non è ancora arrivato e viene tenuto inspiegabilmente top secret.

Documento che sarebbe l’unico utile a comprendere i programmi di Sacal per il Tito Minniti e non solo. Il report inoltre conterrebbe le indicazioni utili al possibile ingresso della Città Metropolitana in Sacal.

L’INGRESSO DELLA METRO CITY IN SACAL E’ UN ROMPICAPO

Adesso c’è la volontà da parte della Città Metropolitana di entrare in Sacal, a differenza di quanto successo con De Felice (che lamentava il disinteresse, soprattutto economico, della Metro City). Oggi invece la voglia e l’interesse di contribuire alla rinascita del sistema aeroportuale ed entrare nella compagine azionaria della Sacal, si fa sempre più insistente, ma stranamente il tema dell’ingresso di soci esterni viene rinviato.

E anche qui, inspiegabilmente, ancora non si è in grado di chiudere il cerchio. La mancanza del documento principale (piano industriale) blocca da un lato l’iter. La Città Metropolitana vuole conoscere invece il piano industriale per capire le strategie per l’aeroporto reggino.

Al momento la Metro City rimane affacciata alla finestra, in attesa di un piano industriale, che secondo quanto raccolto, arriverebbe solo a settembre. A quanto pare dunque sembra si siano invertite le posizioni. Adesso è Sacal a non avere interesse all’ingresso della Metro City.

LIMITAZIONI OPERATIVE, INCONTRO CANNIZZARO-DE METRIO

C’è poi la questione delle limitazioni tecniche che impediscono al ‘Tito Minniti‘ di accogliere tutti i voli. Si tratta di limitazioni operative per l’atterraggio degli aerei. Un deficit che di fatto rappresenta il problema principale sul quale da anni si discute senza però risolvere mai nulla.

Sul ‘caso’ delle limitazioni la situazione è abbastanza semplice.

Oggi l’atterraggio viene fatto ‘a vista’ e servirebbe una strumentazione che costerebbe (secondo gli addetti ai lavori) poco meno di un milione per superare le criticità e poter far atterrare con un approccio informatico gli aerei favorendo così l’arrivo di molte altre compagnie.

Intanto è notizia delle ultime ore l’incontro che Francesco Cannizzaro ha avuto con De Metrio proprio al fine di superare tale criticità.

L’onorevole reggino e il presidente Sacal sono tornati nuovamente al tavolo di confronto con i vertici di Enac, al fine di abbattere le limitazioni operative che frenano l’Aeroporto di Reggio Calabria.

Nonostante i 25 milioni di euro stanziati grazie all’emendamento Cannizzaro sull’ammodernamento dell’aeroporto, purtroppo però i lavori non prevedono tale migliorie tecniche.

Ed è necessario soprattutto superare quel limite finora invalicabile che nessuno fino ad oggi è riuscito a risolvere.

Insomma la situazione dello scalo reggino fa discutere e sul ‘Tito Minniti‘ torna a montare la polemica.

Il futuro rimane incerto, e nonostante l’annuncite della politica, l’avvenire dell’aeroporto dello Stretto, non sembra essere affatto roseo.