Quartiere di Arghillà, Falcomatà: "Da fantasmi a cittadini" - FOTO

Acqua, differenziata, alloggi e toponomastica, questi i principali argomenti toccati dal sindaco in un lungo post dedicato al quartiere di Arghillà

“Alla prima assemblea pubblica organizzata ad Arghillà quattro anni fa eravamo in otto. L’altra sera, oltre duecento persone, si sono confrontate fino a tarda sera sui problemi del quartiere”.

Questo l’ultimo annuncio che viene dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.

“Già nel tipo di lamentela c’è una inconsapevole crescita culturale”. 

E così il primo cittadino riassume le azioni più importanti che hanno visto protagonista il quartiere della zona nord di Reggio:

  • prima l’acqua mancava, adesso si chiede di chiuderla più tardi
  • prima la differenziata non c’era, adesso si chiede maggiore puntualità nella raccolta;
  • prima la piazza era una discarica, adesso si chiede più puntualità nel taglio dell’erba;
  • prima le strade non avevano un nome, adesso la domanda è “quando arriveranno le nuove insegne delle vie”.

“Siamo cresciuti e forse non ce ne accorgiamo. Ma siamo cresciuti anche perché abbiamo capito che ai diritti si accompagnano i doveri.

In questi giorni, grazie anche allo straordinario lavoro del Coordinamento di Quartiere di Arghillà, i nostri uffici stanno ricevendo le domande per la regolarizzazione degli alloggi. Parliamo di oltre 300 occupanti che si stanno mettendo in regola col pagamento dei tributi comunali e dell’energia elettrica. Già, la luce in casa, un’altra battaglia vinta.

In questi giorni, poi, stiamo procedendo ad iscrivere all’anagrafe, in deroga al Decreto Salvini, tanti cittadini privi di domicilio. Cittadini che, in base a questo decreto, non potrebbero chiedere la carta di identità, iscrivere i bambini all’asilo, ricevere l’assistenza sanitaria. Insomma fantasmi, reietti, rifiuti di un Paese irriconoscibile.
Noi ci opponiamo a questa deriva, consapevoli che l’unico “prima” accettabile è quello che mette davanti le persone.

Anche in Vico Neforo è stato un bel momento di partecipazione democratica. Agli oltre 120 assegnatari degli alloggi ho detto che da oggi hanno la possibilità di riscattarlo. “Sai che novità”, penserete. In realtà si. Anche in questo caso abbiamo messo davanti i sogni e i bisogni delle persone. Acquistare la casa sarà un’opportunità e non un obbligo. Ma sarà soprattutto un doppio investimento: il Comune con la vendita reinvestirà tutto nella manutenzione delle aree comuni”.

Il sindaco conclude:

“Ed infine vi ringrazio perché mi avete accolto in casa vostra, facendomi entrare nel vostro privato. Grazie perché nei vostri occhi ho letto i sacrifici di una vita, fatti per rendere le vostre case dignitose e accoglienti. E grazie per il limoncello fatto in casa e le frittelle coi sciurilli dell’orto urbano 🙂

La strada da fare è tanta, i problemi tantissimi, ma qualche passo in questi anni forse l’abbiamo fatto”.