Reggio, Falcomatà: ‘Nel 33° anniversario della Strage di Capaci consegnati cinque beni confiscati per il sociale’

Reggio Calabria, beni un tempo della ‘ndrangheta diventano spazi per i giovani, le famiglie e le associazioni

beni confiscati maggio

Nel 33° anniversario della Strage di Capaci, il Comune di Reggio Calabria ha consegnato la disponibilità di cinque beni immobili confiscati alla criminalità organizzata a cinque associazioni del territorio, in un momento denso di significato e memoria. La cerimonia si è svolta nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, dell’assessora ai Beni confiscati Giuggi Palmenta e della dirigente del settore Patrimonio ed Edilizia Residenziale Pubblica, Luisa Nipote.

Ai rappresentanti delle associazioni sono state simbolicamente consegnate anche le targhe da apporre agli ingressi degli immobili, recanti il logo “Reggio cuore del Mediterraneo”.

Cinque nuove assegnazioni per il riutilizzo sociale dei beni confiscati

beni confiscati maggio

I beni sono stati affidati a:

  • Associazione dilettantistica tennis tavolo Casper
  • Associazione di promozione sociale Espero
  • Cooperativa sociale Res Omnia 96
  • Associazione sportiva dilettantistica Act Reggio 2004
  • Gea – Gruppo escursionisti d’Aspromonte APS

L’assegnazione dei beni si inserisce nel solco di una visione civica e sociale che intende sottrarre luoghi simbolo del malaffare per restituirli alla collettività, come spazi di sport, aggregazione, educazione e cultura.

Falcomatà: “Rigeneriamo la città, partendo dai beni comuni”

beni confiscati maggio

«Un momento significativo per la città – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà – che rappresenta un ulteriore passo nel percorso avviato sin dall’inizio del nostro mandato: il recupero del patrimonio dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e la loro restituzione alla città e alle associazioni, affinché siano utilizzati per fini sociali e condivisi».

«Vogliamo ricostruire il senso di appartenenza e l’orgoglio dei cittadini, mostrando al mondo un volto diverso del nostro territorio. Esiste una dimensione culturale ed educativa altrettanto fondamentale di quella repressiva. Una città può rinascere anche riappropriandosi di spazi che le erano stati indebitamente sottratti.»

382 beni confiscati già restituiti alla comunità

beni confiscati maggio

Il primo cittadino ha inoltre ricordato che: «Complessivamente sono 382 i beni confiscati acquisiti in questi anni, per attività istituzionali, scopi abitativi, commerciali e soprattutto sociali. Luoghi prima usati dai boss della ’ndrangheta per arricchirsi ed esercitare il controllo del territorio diventano ora spazi per giovani, famiglie, sportivi e persone fragili.»

«È la risposta più concreta per celebrare questa giornata: con l’antimafia dei fatti, che non è solo simbolo, ma sostegno reale verso chi si impegna per la cultura della legalità, per la giustizia e per i beni comuni.»

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Palmenta: “Riutilizzare per restituire dignità e legalità”

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«Riusciamo oggi ad affidare questi beni grazie a una legge fondamentale che dà seguito alla Rognoni-La Torre – ha sottolineato l’assessora Giuggi Palmenta – promossa da Libera, che permette il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Era importante che non rimanessero solo sottratti alla criminalità, ma che fossero restituiti alla parte sana della città.»

«Consegniamo questi spazi a realtà associative che, pur gestendoli, li rendono accessibili a tutti, rafforzando il tessuto civico e favorendo una cultura della partecipazione e della legalità.»