Reggio, cittadini in piazza Italia urlano la propria rabbia: "Siamo stanchi, città abbandonata"

Evento organizzato per manifestare il dissenso nei confronti dell'amministrazione comunale

Oggi 4 dicembre, in piazza Italia si è tenuta una manifestazione cittadina per dichiarare il dissenso e la stanchezza della situazione in cui verte la città di Reggio Calabria.

La manifestazione

Tanti i cittadini che si sono mobilitati e sono scesi in piazza a manifestare il proprio dissenso sulla situazione in cui si trova la nostra città e sulle sorti politiche del Comune. Una manifestazione politica, ma comunque apartitica, il cui slogan principale è stato “Siamo stanchi di vivere in una città abbandonata”.

Falduto: ” Stanchi di vivere in una città abbandonata”

Il primo a prendere la parola ai microfoni è stato l’architetto Pino Falduto, organizzatore della manifestazione, che ha chiarito la motivazione della mobilitazione cittadina.

“Siamo in piazza perché siamo stanchi di vivere in una città abbandonata a sé stessa. Le richieste dei cittadini sono quelle di serietà da parte di chi amministra la cosa pubblica, sennò si dimettano. Bisogna dire a voce alta basta. Perché le imprese abbiano successo bisogna che la città funzioni. “

D’Africa:” Recuperare il concetto di partecipazione”

In seguito l’ingegnere D’Africa ha presentato la sua proposta per quanto riguarda le dimissioni comunali.

“Ieri è stata presentata la giunta da un gruppo di consiglieri, eletti da un certo numero di reggini, che sarà presentata giorno 6 dicembre. La proposta è quella di dare un mese di tempo per seguire il lavoro svolto e le attività. Alla fine del periodo si prendono le decisioni opportune, seguendo le linea della logica e legalità. Cerchiamo noi cittadini di recuperare il concetto di partecipazione politica attiva.”

Marra: “Servizi essenziali inesistenti”

L’ avvocato Marra ha poi sottolineato come tutto sia politica , anche iniziative spontanee come questa.

“Ho molto apprezzato lo spontaneismo di questa manifestazione, tutto questo è politica. La politica contempla anche iniziative come questa. E  siamo ancora alla ricerca dei famosi 32 politicanti che sono dei latitanti. In Italia l’istituto delle dimissioni è sempre stato un esercizio intellettuale, mai praticato da alcuno, con due sole eccezioni, una nazionale, Silvio Berlusconi, l’altra a livello territoriale, Giuseppe Scopelliti. Le condizioni della città sono pessime, siamo a un livello emergenziale, i servizi essenziali sono inesistenti, bisogna che cambi qualcosa .”

Bensaja: ” Siamo stanchi di essere gestiti così”

Infine Fabio Bensaja ha commentato così la motivazione della mobilitazione:

“Scendiamo in piazza per stanchezza, siamo stanchi di essere gestiti come delle pedine. Non va bene che i partiti nazionali decidano le sorti di una città. I partiti decidono per loro cosa fare e non per la cittadinanza, sono totalmente scollegati dalla realtà della città. Siamo davanti ad un governo fantoccio, nominato all’uscita di un tribunale. Nel frattempo i nostri giovani non hanno un futuro. Esportiamo ragazzi, arricchendo il nord Italia e l’Europa.”