Medicina a Reggio, Lamberti favorevole: 'Non capisco l'atteggiamento di Catanzaro'

'Medicina a Reggio come lo zucchero che non guasta la bevanda. Nostra città perfetta per accogliere giovani italiani e stranieri', evidenzia Lamberti

L’ambizione è grande, almeno quanto le polemiche che (dalle parti di Catanzaro) sta facendo nascere. Una Corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Reggio Calabria, la proposta del consigliere comunale Giovanni Latella continua ad animare il dibattito in città, raccogliendo la totalità dei consensi nel territorio reggino con qualche rara eccezione fuori dal coro proveniente dalle altre province.

 

Numerose le prese di posizioni favorevoli, non soltanto dal mondo della politica reggina ma anche imprenditoriale, culturale  e della sanità. Racchiude tutti questi settori in un’unica figura il dott. Lamberti Castronuovo, che ai microfoni di CityNow dettaglia nello specifico il suo parere favorevole.

“Il corso di laurea di medicina a Reggio Calabria sarebbe come lo zucchero che non guasta la bevanda. Non capisco l’atteggiamento di Catanzaro, noi non vogliamo togliere nulla ma casomai aggiungere. Significherebbe avere un’offerta formativa maggiore e aumentare nel tempo il numero di medici e sanitari, problema annoso della nostra regione tanto è vero che sono arrivati medici cubani”, spiega Lamberti.

Come già riportato su queste pagine, si tratta di un iter lungo e complesso, che ha bisogno di un paio d’anni prima di giungere a compimento. Da qualche parte però si dovrà pur iniziare, il tavolo tecnico organizzato per i prossimi giorni sarà utile per capire la direzione che verrà presa e le reali possibilità di vedere concretamente un corso di laurea in medicina a Reggio Calabria.

Lamberti Castronuovo descrive Reggio Calabria come luogo ideale per ospitare un nuovo corso di laurea in medicina.

“L’accessibilità della nostra città è favolosa, con porto, aeroporto e terminale di autostrada. La presenza di una università ben avviata come la Mediterranea e l’Università per Stranieri Dante Alighieri, che potrebbe formare giovani di altre nazioni per poi avviarli al percorso di medicina, sono motivi fondamentali che giustificano la bontà del progetto.

Aggiungo anche la chicca del clima, molto più favorevole rispetto a Catanzaro e Cosenza, ma non voglio farne una questione di campanile, mi trovo d’accordo con il sindaco di Cosenza Caruso. In questi anni -conclude Lamberti-  abbiamo visto come il numero chiuso in medicina sia stato un assoluto fallimento”.