Facoltà di Medicina a Reggio: sfida di una città tra ambizioni e polemiche

Non si tratta di 'togliere' ma di aggiungere maggiori opportunità ai giovani calabresi. Ma è molto probabile che sfumi tutto in una triste guerra di campanile

Reggio si risveglia, più di vent’anni dopo, riesumando un’idea ambiziosa e dalle rare possibilità di realizzazione. La proposta che ha animato la fine del 2022 (e che continua a far discutere) è targata ‘Giovanni Latella‘.

‘Una Facoltà di Medicina per l’Ateneo di Reggio‘. E’ il monito del consigliere comunale che invita tutti all’istituzione di un tavolo tecnico per l’avvio un corso di laurea dedicato alle professioni mediche sul territorio reggino.

Medicina a Reggio, una proposta che mette tutti d’accordo

L’idea ha richiamato l’attenzione di politici, tra consiglieri comunali e regionali, rettori delle università calabresi, sindaci, medici e cittadini. Una proposta che mette tutti d’accordo.

D’altronde perchè essere contrari ad una Facoltà di Medicina che in questo particolare momento storico potrebbe trattenere i giovani della nostra città arricchendo oltremodo l’offerta formativa della Mediterranea?

Non tutti sanno però proprio politici, rettori ed istituzioni hanno già discusso della stessa proposta circa vent’anni fa quando l’idea di istituire Medicina a Reggio rimbalzò di scrivania in scrivania fino ad arenarsi a causa di scelte politiche mirate a favorire evidentemente altre province come Catanzaro.

In Italia, soprattutto a causa del Covid, abbiamo ‘scoperto’ di avere bisogno di più medici. Alcune regioni si sono già messe al riparo, dialogando tra province dello stesso territorio ed istituendo Facoltà di medicina e chirurgia senza troppe polemiche. Da noi invece, come spesso accade, è nata l’ennesima guerra di campanile.

A Reggio coro unanime ma Catanzaro storce il naso

Se da un lato le istituzioni reggine cercano di fare squadra, alcuni esponenti politici di altre province invece mettono i bastoni fra le ruote.

Eppure l’obiettivo è quello di offrire ai nostri giovani un’altra occasione e possibilità di formazione. E l’ateneo di Reggio Calabria ha tutte le carte in regola per offrire agli studenti che intendono rimanere nella propria città un corso di laurea di qualità, avendo già al proprio interno un valido ed esperto team universitario.

Solo negli ultimi due anni sono state almeno dieci le Facoltà di Medicina nate in Italia. Lecce, Taranto, Potenza, solo per citarne alcune. Per non parlare dell’Emilia Romagna, con ben otto Facoltà di Medicina.

In Italia inoltre mancano circa 50 mila medici nelle strutture ospedaliere. E questo è un dato che dovrebbe ancor di più ‘unire’ e non dividere.

C’è però chi, come già detto, non è d’accordo all’istituzione della Facoltà di Medicina. Come il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.

“Quanto sta avvenendo è inaccettabile e probabilmente illegittimo. Allora portiamo Architettura a Catanzaro…”, dichiara il primo cittadino.

Medicina a Reggio, una triste guerra di campanile

Si accendono gli animi dunque tra città ed università che al contrario dovrebbero cercare di fare rete ed offrire il più possibile ai giovani calabresi maggiori opportunità di formazione ampliando il ventaglio ed arricchendo l’offerta.

E invece assistiamo alle solite e sterili polemiche che portano a pericolosissime guerre di campanile.

Intanto, secondo quanto raccolto da CityNow, la vice presidente della Regione Calabria Giusy Princi, che detiene la delega all’Università, ha già avviato un dialogo ed un confronto tra istituzioni ed università calabresi.

La speranza è che le polemiche si possano spegnere, e al più presto. Ciò che conta e che dovrebbe interessare ai nostri politici è l’aumento innegabile dell’offerta formativa. Una Facoltà di Medicina a Reggio Calabria  tratterrebbe sicuramente molti studenti reggini in città anche al termine del loro percorso di studi riducendo così la migrazione sanitaria.

Lo scopo è quello di formare in Calabria un numero superiore di medici. Tutto qui.

Al rettore dell’Università dunque spetta adesso il compito di avviare l’iter coinvolgendo per ovvi motivi anche il commissario dott. Scaffidi del Grande Ospedale Metropolitano.

Ma tutto, lo sappiamo, dipende dalla volontà politica.

Catanzaro si metta l’anima in pace, perchè, come ha detto bene anche il dott. Lamberti Castronuovo, non si tratta di ‘togliere’, semmai di ‘aggiungere’ alla Regione Calabria.

Ma forse una maggiore ricerca nel nostro territorio, accompagnata da un’offerta formativa ricca che porterebbe a nient’altro che ad una crescita culturale, spaventa o meglio preoccupa i politici con i paraocchi che altro non pensano, ingenuamente, che ai problemi di casa loro…