Covid, il Bollettino della Camera di Commercio: tiene, per ora, l’imprenditoria reggina: I DATI

Le rilevazioni della Camera di Commercio di Reggio Calabria registrano un saldo positivo. Ma il dato è destinato a peggiorare e si attende la conta dei danni

Sono 53.304 le imprese che al 30 settembre 2020 costituiscono il sistema imprenditoriale reggino.

I dati sono forniti dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria, presieduta da Ninni Tramontana, e certificano un +0,5% rispetto al terzo trimestre 2019, ma anche uno +0,4% sul secondo trimestre del 2020.  Mentre, rispetto al mese di settembre dell’anno precedente, sono nate 552 nuove imprese, a fronte di 342 cessazioni (cui sono da aggiungere le cessazioni d’ufficio effettuate periodicamente dalla Camera di commercio per le imprese non operative da più di tre anni).

CRISI COVID A REGGIO, IL DATO PROVVISORIO

Si tratta di un dato che – si affretta a chiarire l’ente camerale – non traccia ancora i “danni” procurati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 sulla situazione economica locale. Infatti, nonostante il primo lockdown abbia posto molte attività in condizione di crisi, gli aiuti alla liquidità e al credito previsti dal Governo e il blocco dei licenziamenti hanno favorito un congelamento di gran parte delle procedure di fallimento.

Chiusure che, tuttavia, sono destinate a crescere con la fine dell’anno in corso e l’inizio del 2021, soprattutto alla luce di quelli che saranno gli effetti della seconda (ancora parziale) chiusura prevista dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 ottobre e del 3 novembre e dell’ordinanza del Ministro della Salute, che ha collocato sin dalla prima ora la Calabria nel novero delle “zone rosse”.

IMPATTO COVID SULL’ECONOMIA REGGINA

Dunque, quali saranno i reali effetti della pandemia sull’economia reggina, è ancora da scoprire, anche se i dati in possesso della Camera di commercio non fanno ben sperare. D’altra parte basta considerare che quando si parla di imprese “attive”, si devono intendere quelle che hanno svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’ultimo anno. In questo caso il dato delle imprese “attive” scivola verso le 45.222 realtà imprenditoriali, che rappresentano comunque l’84,8% delle imprese complessivamente registrate.

REGGIO CALABRIA SOFFRE: IL REPORT 2020

Per capire l’impatto del Covid sulla già difficile vita economica del territorio cittadino occorre fare un giro d’orizzonte sui dati dell’anno precedente, e cioè il 2019, che offre una valida fotografia della situazione pre-COVID. La premessa d’obbligo è che siamo di fronte ad economie locali, come quelle di tutto il Mezzogiorno, già alle prese con gli effetti permanenti della crisi precedente e con

“un sistema economico fragile, caratterizzato da un’eccessiva polverizzazione del sistema produttivo, poco specializzato nei settori ad alto valore aggiunto e poco incline all’internazionalizzazione produttiva e commerciale”.

Nel 2019 si è registrata una sostanziale stabilità del tessuto imprenditoriale (cresciuto dello 0,6%), ma con alcuni distinguo.

Se infatti le ditte individuali, cuore pulsante dell’economia locale, sono calate dell’1,9% rispetto al 2018, sono cresciute a buon ritmo le società di capitali (+4,9%). Ad una sostanziale frenata delle imprese giovanili, ha fatto da contraltare la crescita (+0,5) di quelle ‘femminili’ (da intendersi quelle in cui la partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50%) e di quelle straniere (+0,6). Tuttavia non è un mistero che la vera anima dell’economia locale sia rappresentata dal commercio. D’altra parte le attività commerciali rappresentano il 35,1% delle imprese reggine, seguite dall’agricoltura (15,5%) dall’edilizia (10,5%) e dalla manifattura (7,1%).

Nel 2019 alla casella “iscrizioni” si contano 2567 imprese, ma si registrano anche 2273 “cessazioni” che comunque mantengono un saldo positivo nel rapporto “nati-mortalità” delle realtà imprenditoriali reggine.

Di pari passo alle dinamiche del tessuto imprenditoriale vanno anche quelle del mercato del lavoro. La Camera di commercio conferma che nel corso del I trimestre 2020, il numero di occupati reggini si attesta a 137 mila unità (+3,4% rispetto al I trimestre 2019). Dato in controtendenza con gli indici regionali e nazionali. Spacchettando il dato di questo primo trimestre si può contare un tasso di occupazione pari al 29,3% e un tasso di disoccupazione che si è attestato al 15,7% (in riduzione di più di 5 punti percentuali). Ma il quadro è solo apparentemente positivo per l’ente camerale, perché dovrà comunque fare i conti con le misure anti-licenziamento previste dal Governo per arginare gli effetti della pandemia. E il rischio paventato dalla Camera di commercio è che una volta che questa misura cesserà, si avrà un massiccio ricorso alle domande di disoccupazione.

Ma nel 2019 sono diminuite anche le persone in cerca di un’occupazione, e il dato (-6,8%) influisce sul tasso di disoccupazione, in qualche modo alleviandolo. Soprattutto quello relativo alla disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) il cui dato provinciale si attesta al 36,8%, ben 7,6 punti al di sopra della media nazionale, ma 11,8 punti al di sotto del dato regionale.

TESSUTO ECONOMICO A REGGIO, LA SITUAZIONE ATTUALE

Le imprese registrate presso la Camera di commercio di Reggio Calabria rappresentano il 28,4% delle imprese della Calabria (meglio fa solo Cosenza).

“Nel corso del III trimestre 2020 continua il processo di ispessimento del sistema produttivo reggino ormai in atto da diversi anni: le società di capitali (pari al 17,9% dello stock totale) sono cresciute del +4,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le ditte individuali rappresentano il 67,1% dello stock totale delle imprese reggine, le stesso sono diminuite del -0,1% rispetto al terzo trimestre del 2019, ma sono cresciute del +0,3% rispetto al primo trimestre del 2020. Il numero delle società di persone (l’11,2% delle imprese totali) decresce del -1,1% rispetto al secondo trimestre 2019, pur rimanendo costante rispetto al II trimestre del 2020”.

Cresce del +0,2% rispetto al trimestre precedente il numero delle imprese femminili (il 24,1% delle imprese provinciali) e del +0,4% il numero delle imprese a titolarità prevalentemente straniera (il 9,3%).

Le imprese giovanili, in cui la maggior parte delle quote sono detenute da soggetti di età inferiore ai 35 anni, rappresentano il 12,4% delle imprese reggine. Tra marzo e giugno 2020, sono state avviate da under 35, 227 nuove imprese a fronte di 72 che hanno cessato la propria attività, il che determina un bilancio positivo di 155 unità e una crescita trimestrale del +2,5%.