Emergenza rifiuti, i reggini possono chiedere riduzione della tassa? Si, ma...

É davvero possibile chiedere e ottenere una riduzione sulla tassa riguardante la spazzatura?

Reggio Calabria e l’emergenza rifiuti, si continua tra alti e bassi. Rispetto alle scorse settimane il problema è certamente diminuito d’intensità, ma ancora persistono tante (troppe) micro discariche sparse per la città.

Negli ultimi giorni, con un tam tam crescente sui social network, si è discusso della possibilità o meno per i reggini di chiedere una riduzione sulla tassa sui rifiuti, in virtù di un servizio sicuramente non impeccabile.

É davvero possibile chiedere ottenere una riduzione sulla tassa? Per ottenere una risposta chiara ed esaustiva, bisogna fare un passo indietro.

Esiste un precedente (non l’unico) che sembra aprire la via a questo tipo di scenario, situazione verificatasi a Napoli.

La Cassazione, con l’ordinanza 22531/2017, ha fissato il principio in base al quale in caso di servizio scadente i cittadini hanno diritto alla riduzione fino all’80% della TARI.

L’ordinanza della Cassazione ribalta quanto precedentemente stabilito dalla CT della Regione Campania e dà ragione ad un albergatore della città partenopea che era ricorso alla giustizia per richiedere lo sconto dalla TARES dovuta nel 2008, periodo di piena emergenza rifiuti a Napoli.

Il Decreto Legislativo n. 507 del 15/11/1993 che regola la TARSU inoltre stabilisce che i cittadini possono richiedere la riduzione della tassa o richiedere il rimborso al Comune quando la mancata raccolta rifiuti è riconosciuta come dannosa o pericolosa per la salute di persone e ambiente. A nulla vale il fatto che si tratti o meno di situazione di emergenza.

Lo sconto in caso di servizio scadente da parte del Comune trova conferma anche nella legge 147/2013, in cui ai commi 655-656 si legge che:

“La Tari è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.

Viene quindi chiaramente sancito come i cittadini possono richiedere e ottenere un rimborso fino all’80% della tassa dovuta in caso di interruzione del servizio per motivi sindacali, o per imprevedibili impedimenti organizzativi, che abbia causato una situazione dannosa o pericolosa per l’ambiente e le persone.

REGGIO CALABRIA E I PRECEDENTI

Dal generale al particolare, in quale situazione specifica si trova Reggio Calabria e quali sono le possibilità concrete per i reggini in caso di richiesta rimborso sulla tassa sui rifiuti? Molto basse, se non inesistenti.

Se non è infatti un dubbio che esista un disservizio, più complicato stabilire (per le autorità competenti)che si tratti di un disservizio ‘grave e perdurante’, tale da stabilire un rimborso.

In aggiunta, servirebbe attestare (tramite apposita certificazione rilasciata dall’autorità sanitaria) la situazione ‘di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente’.

L’amministrazione comunale reggina, in caso di richiesta di rimborso presentata dai cittadini, è confortata inoltre dai precedenti relativi proprio a Reggio Calabria.

Correva l’anno 2013 infatti quando in città l’emergenza rifiuti era arrivata ai suoi massimi storici, impossibile dimenticare come la spazzatura in alcune zone della città arrivasse sino ai primi piani dei palazzi.

Si trattava di una situazione indubbiamente peggiore (e più pericolosa per la salute pubblica) rispetto a quella attuale.

In quella circostanza alcuni reggini presentarono domanda di rimborso, basandosi appunto sul grave disservizio e il rischio di pericolo per la salute.

La Cassazione, con sentenza del 2017, ha rigettato tali domande sostenendo come non ci fossero i presupposti per procedere con i rimborsi.

Viene automatico pensare quindi che se sono state respinte le domande relative all’emergenza del 2013, difficilmente arriverebbe una sentenza diversa per l’attuale emergenza.

Con buona pace dei reggini, comprensibilmente amareggiati per le tasse fissate ai massimi consentiti dalla legge (complice lo stato di pre dissesto) e un servizio certamente non pari alle cifre sborsate. Tutti problemi che i tanti incivili ed evasori hanno la fortuna di non dover affrontare…