Miramare e rimpasto: la settimana più lunga per Falcomatà. Il Pd aspetta...e spera

Chi sarà il prossimo vice sindaco? La situazione attuale e i possibili scenari

Si è aperta oggi la settimana che porterà alla sentenza del Processo Miramare. Nell’aula bunker di Reggio Calabria, si è tenuta l’ultima udienza: protagonisti i legali degli imputati principali (avv. Marco Panella, avv. Sergio Laganà, avv. Ettore Squillace, avv. Vincenzo Galeota e avv. Andrea Alvaro) che si sono spesi in una lunga discussione in quelle che sono state le tesi a favore dei propri assistiti.

Da Reggio a Roma…tutto tace

Non vi è dubbio alcuno riguardo il bivio che è pronto a palesarsi all’orizzonte per l’amministrazione Falcomatà e il sindaco in primis. Qualsiasi sarà l’esito del Processo (assoluzione o condanna) arriveranno rapide e inevitabili delle ripercussioni interne a Palazzo San Giorgio.  ‘Prevenire è meglio che curare’ recita un antico proverbio: da capire, in questo senso, per quale direzione avrà optato il primo cittadino.

Se è più che probabile infatti che Falcomatà stia da tempo ragionando sul come modificare la giunta in caso di condanna e sui profili adatti a reggere il peso dell’amministrazione in sua vece, non è altrettanto certo che il primo cittadino si sia confrontato in modo approfondito con i vertici nazionali del Partito Democratico a riguardo.

Una simile ‘dimenticanza’ non sarebbe affatto casuale e non passerebbe affatto inosservata. Complicato pensare ad un avvicendamento nella poltrona di vice sindaco in una situazione così delicata, senza interloquire con i vertici romani del Pd. Senza pensare al fastidio e all’imbarazzo che creerebbe nei piani alti del partito la scelta da parte di Falcomatà di un profilo non del tutto condiviso con il Pd.

Quali i nomi che potrebbero occupare la mente del primo cittadino in questi giorni? Sembrano perdere forza ogni giorno di più le possibilità legate agli assessori Irene Calabrò e Paolo Brunetti. Negli ultimi giorni sono in aumento le possibilità che il sindaco preferisca affidarsi ad un profilo esterno a Palazzo San Giorgio, anche per provare a mantenere equilibri già precari.

Serviranno ‘calma, sangue freddo’… e spalle larghe al nuovo vicesindaco per reggere il peso dell’amministrazione. Frizioni interne, spinte contrarie provenienti dall’opposizione (con i leader nazionali del centrodestra che potrebbero chiedere unitamente e a gran voce le dimissioni di Falcomatà in caso di condanna) e il rilancio di una città immobile da troppo tempo: una missione complicatissima quasi per chiunque.

Battaglia o Canale nomi validi…anche per Falcomatà?

Tra i profili dal riconosciuto spessore politico e intellettuale, che troverebbero senza dubbio l’ok da parte dei vertici nazionali del Pd, figurano Mimmetto Battaglia e Massimo Canale. Secondo quanto raccolto da CityNow però, nessuno dei due è stato contattato sino a oggi da Falcomatà: difficile allora pensare ad una missione affidata loro ‘last minute’, a pochi giorni dalla sentenza. Colpi di scena però non sono da escludere, soprattutto se i vertici nazionali del Pd (in caso di condanna di Falcomatà) volessero prendere in un certo senso il comando della situazione.

Per il momento si tratta di rumors e nient’altro. Cosi come è possibile catalogare, e forse anche derubricare a fake news, le voci che vorrebbero Falcomatà intenzionato ad affidare la poltrona di vice sindaco a un esponente della neonata formazione politica ‘Democratici e Progressisti’, in area Nino De Gaetano. Una simile scelta, per la prevedibile rabbia di buona parte della maggioranza, creerebbe contraccolpi probabilmente decisivi per la caduta dell’amministrazione.

In quest’ottica, da capire anche le intenzioni della parte di maggioranza oramai entrata in rotta di collisione con Falcomatà. Da un lato, scricchiolii sempre maggiori potrebbero favorire le dimissioni di qualche consigliere comunale che (assecondando le aree di riferimento) in abbinata a quelle dei consiglieri di opposizione porterebbe inevitabilmente alla ‘caduta dell’impero Falcomatiano’.

In un simile scenario però entrerebbero anche dinamiche di tipo personale: nuove elezioni in primavera, con il centrodestra che ha spazzato via il centrosinistra per due volte negli ultimi due anni a livello regionale, unitamente all’insoddisfazione crescente dei reggini, significherebbero una sconfitta praticamente certa per il csx alle prossime comunali reggine. Diversi consiglieri comunali di conseguenza sarebbero già coscienti di dover abbandonare ogni speranza di poter rientrare a Palazzo San Giorgio e quindi potrebbero valutare con maggiore attenzione la possibilità di dimettersi.

Prima la sentenza e poi le nomine ?

‘Come mai, a pochi giorni dalla sentenza del Processo Miramare, Falcomatà non ha ancora effettuato alcun cambiamento interno alla giunta ?’

La domanda negli ultimi giorni corre veloce per le vie della città. Probabile a questo punto che il sindaco voglia aspettare la sentenza e la (breve) forbice temporale che ci sarebbe tra un’eventuale condanna e la notifica di sospensione. Con i decreti già pronti nel cassetto, il primo cittadino in caso di condanna procederebbe immediatamente a nominare il suo nuovo vice e ufficializzare gli altri cambiamenti all’interno della giunta comunale e metropolitana.

Non è escluso un rimpasto di giunta anche in caso di assoluzione, tutt’altro. In quel caso però, Falcomatà avrebbe più tempo a disposizione e sul petto una medaglia da vincitore dal peso specifico rilevante nelle decisioni e le interlocuzioni con le varie anime della maggioranza.

Valutare in modo attento tutti i pro, i contro (sia dal punto di vista politico che delle competenze) e le possibili conseguenze di ogni scelta. Falcomatà è atteso dalla settimana decisiva, probabilmente la più importante dei suoi 7 anni abbondanti, tra primo e secondo tempo, di mandato. Giorni di curiosità e attesa, aumentate dal comportamento del primo cittadino che negli ultimi mesi assomiglia tremendamente a quello di un giocatore di poker esperto, che protegge con glacialità, silenzi e occhiali da sole le carte che ha in mano. Il momento di calarle sul tavolo però è oramai arrivato…