Mini rimpasto, Miramare ed equilibri sottili: Falcomatà atteso da un mese di fuoco

Un possibile mini rimpasto all'orizzonte e non soltanto di un cambio al fianco di Falcomatà nel ruolo di vicesindaco

Il primo anno del secondo tempo è volato via in fretta, non c’è spazio per i bilanci. Dodici mesi fa, con l’urlo di gioia ‘Salvini passa pa casa’, Giuseppe Falcomatà si guadagnava la rielezione al turno di ballottaggio, superando il candidato del centrodestra Antonino Minicuci. A quasi due settimane dalle elezioni regionali che hanno visto trionfare il centrodestra a guida Occhiuto, e il Pd ottenere un risultato non brillante specie nel collegio reggino, per il primo cittadino è già tempo di immaginare al percorso da seguire nel secondo anno del nuovo mandato.

Non sono poche, o leggere, le difficoltà che complicano la navigazione dell’amministrazione Falcomatà, a partire proprio dall’esito delle regionali che ha acuito malumori e tensioni all’interno delle varie anime della maggioranza. Gli equilibri paiono particolarmente sottili, anche e soprattutto alla luce delle possibili ripercussioni legate alle prossime scelte che vedranno protagonista Falcomatà. La mancata elezione di Muraca, in quella che voleva essere una prova di forza (fallita) del primo cittadino, ha messo ulteriormente a nudo spaccature interne che ormai faticano a non strabordare. Da qui la necessità di invertire la rotta, prima che la nave incontri un iceberg sul proprio cammino.

Delle novità riguardanti la poltrona di vicensindaco scrivevamo su queste pagine pochi giorni fa, più propriamente però è corretto parlare di un possibile mini rimpasto all’orizzonte e non soltanto di un cambio al fianco di Falcomatà. Confermati i rumors che vedrebbero l’assessore al Bilancio Irene Calabrò favorita per prendere il posto attualmente occupato dal prof. Perna, oltre a quello di Rosanna Scopelliti spunta però un ‘terzo incomodo’.

Il primo cittadino, se non dovesse affidare il ruolo ad una donna, starebbe meditando anche di inserire nel ragionamento Carmelo Versace. Il consigliere metropolitano ha deleghe numerose ed importanti  (Viabilità, Mobilità “TPL”, Area integrata dello Stretto, Edilizia e Programmazione della rete scolastica, Istruzione, Università e Ricerca, Marketing Territoriale, Sport e Impiantistica Sportiva) segno di una fiducia tangibile da parte di Falcomatà.

Oltre al ruolo di vicesindaco, dovrebbero essere almeno due gli assessorati a cambiare proprietà. Il primo cittadino starebbe guardando con particolare attenzione agli assessori esterni, con il delegato allo sport Giusi Palmenta data per ‘favorita’ (se così si può dire) a lasciare la poltrona sin qui occupata. Politicamente infatti, è materia piuttosto intricata e ricca di controindicazioni la rimozione di un assessore interno, e come già sottolineato gli equilibri dentro la maggioranza a Palazzo San Giorgio sono tutt’altro che robusti.

Quali le tempistiche per il mini rimpasto di giunta? Non lunghi, soprattutto se si considera l’imminente sentenza del Processo Miramare, attesa tra circa un mese. Falcomatà potrebbe quindi decidere di unire l’utile al dilettevole: modificare alcune pedine della giunta (provando ad aggiustare quello che a detta dello stesso sindaco “non ha funzionato” in questi dodici mesi) e allo stesso tempo individuare un vicesindaco che possa guidare l’amministrazione, anche e soprattutto da un punto di vista politico, in caso di condanna e sospensione dello stesso Falcomatà.