Comune di Reggio, tensioni e malumori: Falcomatà ripensa a Irene Calabrò vicesindaco?

Su Palazzo San Giorgio soffiano gli stessi rumors di qualche mese fa. Possibile un rimpasto di giunta

Ci risiamo. Su queste pagine, lo scorso 5 maggio riportavamo della possibilità che il sindaco Falcomatà potesse dare vita ad un avvicendamento nella giunta, in particolare nella poltrona di vicesindaco. Non il consueto rimpasto di metà mandato, ma un qualcosa di differente e dovuto a motivazioni più politiche. Il professor Tonino Perna, secondo quanto raccolto da CityNow, avrebbe potuto lasciare il posto all’assessore Irene Calabrò. La smentita di Falcomatà è stata seguita dai fatti, considerato che nessun cambiamento ha coinvolto la giunta comunale.

Post elezioni, malumori a Palazzo San Giorgio

Circa cinque mesi più tardi, gli stessi rumors soffiano su Palazzo San Giorgio. L’esito delle regionali, con la mancata elezione di Giovanni Muraca, ha addensato i malumori all’interno dell’amministrazione Falcomatà. Il primo cittadino aveva sostenuto con vigore la candidatura dell’assessore ai Lavori Pubblici, invitando la giunta a fare altrettanto. L’analisi del voto però, specie nel comune di Reggio Calabria, segnala che qualcosa non ha funzionato. Sono 3570 i voti ottenuti da Muraca a Reggio Calabria, a metà strada tra i 4.253 di Nicola Irto e i 2.485 di Billari.

Se si analizza poi quanto ottenuto dai primi tre della lista di Forza Italia, il confronto è impietoso. Sono infatti 4.296 i voti ottenuti da Giovanni Arruzzolo, 3.336 per Patrizia Crea e 2.952 per Giuseppe Mattiani. Nessuno dei tre, doveroso sottolinearlo, reggino e nessuno dei tre con incarichi nelle amministrazioni comunali e metropolitani. Palpabile la delusione per quanto ottenuto dal Pd in generale per il candidato espressione di Falcomatà in particolare nella circoscrizione Sud. Anche i più pessimisti, tra esperti e addetti lavori, davano  una quota di almeno 35 mila voti per il Pd nel collegio reggino: ne sono arrivati invece 29 mila, differenza notevole e che a conti fatti ha impedito di eleggere Muraca all’interno del consiglio regionale.

Evidente quindi la spaccatura con parte dell’amministrazione: qualcuno della giunta (comunale e\o metropolitana) ha ‘tradito’ le indicazioni di voto del sindaco Falcomatà, magari sostenendo altri candidati del Pd quali Irto o Billari? Dalla risposta che il primo cittadino dovrà rintracciare, le possibili ripercussioni ed evoluzioni a Palazzo San Giorgio.

‘Caso Miramare’, la sentenza si avvicina

Non c’è soltanto una motivazione politica dietro il possibile rimpasto di giunta, ma anche una più squisitamente ‘tecnica’, legata alla sentenza sul Caso Miramare. Il processo vede imputati il sindaco Falcomatà, l’allora vicesindaco Armando Neri e la giunta del primo mandato, assieme al segretario generale del Comune Giovanna Acquaviva) con l’accusa di falso e abuso in atti di ufficio in relazione all’ormai celeberrima di assegnazione diretta del Miramare all’associazione Il Sottoscala di Paolo Zagarella.

Salvo ritardi, la sentenza arriverà venerdi 19 novembre o nei giorni successivi. In caso di condanna, Falcomatà verrebbe sospeso per effetto della Legge Severino, esattamente come accaduto per l’ex assessore Angela Marcianò (che ha scelto il rito abbreviato) che per queste motivazioni un anno fa ha visto sbarrarsi il ritorno a Palazzo San Giorgio in qualità di consigliera comunale di opposizione.

Il vicesindaco si troverebbe dunque, in caso di condanna per Falcomatà, a rivestire i panni di sindaco f.f. Non è un mistero che i rapporti tra l’attuale vincesindaco Tonino Perna e il primo cittadino non siano esattamente idilliaci, allo stesso tempo invece la sintonia e identità di vedute con l’assessore Calabrò aumenta giorno dopo giorno. Secondo altre voci di corridoio, Falcomatà starebbe pensando si ad un vicesindaco donna, ma sarebbe orientato più verso Rosanna Scopelliti e non Irene Calabrò. Sarà la volta buona per un cambio della guardia nel ruolo di vicesindaco o tutto rimarrà così com’è? In queste settimane la risposta.