Al GOM di Reggio il 1° defibrillatore extravascolare in Calabria. Minasi: ‘Innovazione e competenza’

La senatrice esalta l'ospedale di Reggio: “La dimostrazione che la Calabria può essere riferimento per la sanità del Sud”

ospedale GOM

«Il Centro Cuore del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ha compiuto un passo storico, realizzando per la prima volta in Calabria l’impianto di un defibrillatore cardiaco extravascolare. Un risultato che parla il linguaggio dell’innovazione e dell’eccellenza clinica. A medici, infermieri e tecnici della Cardiologia–UTIC, in sinergia con l’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia, va il mio più sentito ringraziamento: un traguardo che onora la comunità reggina e tutta la sanità calabrese».

Così, in una nota, la Senatrice Tilde Minasi.

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Una nuova tecnologia al servizio della sanità calabrese

«La tecnologia extravascolare, ci spiegano gli esperti, rappresenta un’evoluzione concreta nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa. Posizionato all’esterno di cuore e vasi, il dispositivo amplia le opzioni terapeutiche e riduce le complicanze rispetto ai sistemi tradizionali. È la dimostrazione che, quando si investe nelle competenze e si valorizza l’organizzazione, la sanità pubblica nella nostra regione è capace di affermarsi come presidio imprescindibile».

Minasi: “La Calabria può essere un punto di riferimento”

«Questo risultato rafforza e conferma – sottolinea Minasi – il percorso già avviato per valorizzare le migliori energie della sanità calabrese, promuovere l’alta specializzazione e garantire ai cittadini servizi qualificati e all’altezza delle aspettative, senza costringerli a lasciare la propria terra.

La Calabria – prosegue la Senatrice – può e deve essere un punto di riferimento nel panorama sanitario del Sud, grazie a strutture come il GOM e a reparti come il Centro Cuore, diretto dal prof. Pasquale Fratto, professionista di indiscusso valore che, con il suo team, rappresenta un modello di competenza, innovazione e dedizione da seguire anche altrove.

Sostenere queste realtà – conclude – significa credere in una Calabria sicura, che cura, innova e guarda avanti».