Toponomastica a Reggio, La Strada: “Regole disattese e partecipazione mortificata”

Il gruppo La Strada, rappresentato in consiglio comunale da Saverio Pazzano, interviene in merito alla toponomastica e la parità di genere a Reggio Calabria

Saverio Pazzano Consigliere 1

“Abbiamo letto con attenzione la nota con la quale l’UDI ha sottolineato le vicende relative alla toponomastica cittadina. Come si sa è un tema a noi molto caro, sul quale ci siamo impegnati con forza e abbiamo ottenuto la modifica del Regolamento che riconoscesse la parità di genere nelle intitolazioni, ormai più di tre anni fa.

Si è trattato di un passaggio molto importante, ottenuto con lunghe e difficili riunioni nelle quali ci siamo scontrati con impensabili resistenze e stigmatizzazioni culturali, mascherate dietro questioni burocratiche”.

Il gruppo La Strada, rappresentato in consiglio comunale da Saverio Pazzano, interviene in merito alla toponomastica e la parità di genere a Reggio Calabria.

Oggi la situazione è solo leggermente cambiata, proprio in ragione del nuovo Regolamento, ma il passo più importante – il passaggio culturale alla parità come criterio di visione della città – è ancora lungo e ostico, malgrado progetti, progettini e proclami”.

Il Regolamento disatteso e le resistenze culturali

“Nelle riunioni dei capigruppo ci troviamo sempre unici e soli a sottolineare, ogni volta che ci vengono poste in visione le nuove intitolazioni toponomastiche, che il Regolamento non è rispettato. È tutto a verbale. Veniamo guardati a volte con compassione, come marziani che portano notizie da un mondo lontano e utopico.

La risposta consueta è che oggi si stia procedendo a riportare con le Delibere di Giunta i verbali di tre anni fa, per un blocco triennale determinato da problemi tecnici e amministrativi. Ma di tre – diciamo 3 anche a numero – anni fa è anche il Nuovo Regolamento e dunque ci sarebbe stato tutto il tempo per dare quel cambiamento anche formale che è sempre più necessario.

Non c’è stata una sincera volontà di farlo, a nostro parere. Purtroppo non l’abbiamo notata neanche da parte delle donne avvicendatesi nella vita amministrativa. Abbiamo riscontrato sempre la giustificazione fornita da non meglio precisate ragioni burocratiche.

Ma la burocrazia non agisce per volontà divina: discende direttamente dalle decisioni politiche e, soprattutto, dalla volontà Politica di fare rispettare le Regole che la Politica ha dato”.

La vicenda del Parco Lineare Sud e Adele Cambria

“Abbiamo partecipato con entusiasmo alla raccolta firme per l’intitolazione del lungomare del Parco Lineare Sud ad Adele Cambria. L’iniziativa promossa dall’Udi ha visto oltre mille firme di cittadini e 20 associazioni unite nella richiesta. Solo pochi giorni fa dall’Albo Comunale scopriamo che la decisione era, invece, già stata presa con un verbale del 2022 ratificato recentemente con Delibera di Giunta.

Ma perché non dirlo chiaramente prima? Perché non fare conoscere la decisione, perché non recuperare il verbale del 2022 nelle tante riunioni e nei tanti incontri che abbiamo chiesto, nelle diverse riunioni di commissione (alla presenza di associazioni e consiglieri) nelle quali è stata presentata la proposta di intitolazione ad Adele Cambria?

Ad ogni modo un Verbale della Commissione Toponomastica non è una decisione, e la Giunta avrebbe potuto tranquillamente non approvarlo sulla base della raccolta firme promossa dall’UDI. Se non altro avrebbe potuto convocare i rappresentanti sottoscrittori per informarli. Perché non è stato fatto? Così non si mortificano e non si umiliano gli strumenti di partecipazione popolare?

Domande retoriche che meritano una risposta retorica. Non lo sappiamo, ma invece lo sappiamo”, conclude il gruppo La Strada.