All'Accademia di Belle Arti la mostra fotografica "People" di Cetty Romeo

"People, i luoghi sono persone" è la mostra di Cetty Romeo a cura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria con i testi di Ghislain Mayaud

“People, i luoghi sono persone” è la mostra di Cetty Romeo a cura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria con i testi di Ghislain Mayaud.

QUANDO

La mostra avrà inizio giovedì 3 ottobre 2019 a partire dalle ore 17.00. Sarà visibitabile da lunedì a venerdì dalle ore 10.00-13.00 alle 16.00-19.00 con ingresso gratuito.

Preparata appositamente per agire nello vasto spazio espositivo “FREE Contemporary Art” dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria diretta dalla Prof.ssa Maria Daniela Maisano, l’installazione della giovane artista fotografa Cetty Romeo ufficializza e cataloga con ineccepibile rigore le emozioni del suo vissuto formativo. Il percorso necessario alla creazione personale di Romeo è seminato da una sequenza di 30 ritratti, professori dell’Accademia (people), dove si percepisce grazie all’allestimento, un saggio e ironico coinvolgimento.

Su un gigantesco fondale materico e informale realizzato dall’autrice, la frazione di secondi dello scatto immortala per sempre il divenire dei minuscoli movimenti di ogni viso per svelare l’atteggiamento intimo e rivelatore di chi posa. Sensibile agli insegnamenti di Nadar, Avedon, Scianna e Irving Penn, il lavoro fotografico di Cetty Romeo sviluppa un sistema riflessivo impregnato di ombre navigate nei rilievi dei volti per accelerare la precisione prospettica. Immerse nell’allestimento in un ordine scientificamente predestinato, esplose espressioni creative fluidificano ogni intento di metamorfosi dove le immagini si proseguono l’una nell’altra senza palpabili confini. La messa in scena del segno sblocca ogni forma di paralisi e staticità. Tutto accade nell’energica freschezza di un attraversamento delle memorie in totale libertà, lontana da qualsiasi discriminazione estetica.

Rimane la certezza che le tensioni create dalla negazione degli eccessi realistici spinge il visitatore in un altrove pieno di attesa e immaginazione sospese.