Natale a Reggio, flop con le casette di Piazza Duomo. 'Corto circuito' tra Comune e Metro City

Si va verso un rinvio al 15 dicembre: timori, rinvii e la mancata programmazione alla base dei ritardi

Casette fantasma e villaggi ‘invisibili’ a Reggio Calabria. Al 9 di dicembre, il Natale in città deve ancora prendere forma, tra ritardi ingiustificabili e la cronica mancanza di programmazione che non può che tradursi plasticamente nell’andamento a singhiozzo (per essere buoni) dell’amministrazione comunale.

La scelta del sindaco Falcomatà di affidare l’organizzazione e la gestione degli eventi a Sviprore era probabilmente sensata (oltre che figlia della mancata incisività dei settori di competenza) ma avvenuta fuori tempo massimo. La società in house in pochissime settimane ha dovuto accelerare e ottimizzare una programmazione che, ovunque, avrebbe bisogno di mesi.

Con il perenne affanno nell’organizzazione di eventi a carattere culturale, artistico e sociale, i risultati che si raccolgono sono obbligatoriamente questi. Reggio Calabria si ritrova così ad ammirare non solo la dirimpettaia Messina ma piazze come Palmi (importanti ma oggettivamente inferiori non fosse altro che per le dimensioni e la popolazione). Un film già visto negli ultimi anni, basti pensare a come Roccella oramai da tempo surclassi Reggio Calabria in merito alla programmazione dei concerti estivi.

Tornando all’attualità e il triste Natale reggino, secondo quanto raccolto tutto nasce da un ‘corto circuito’ tra enti, Comune e Città Metropolitana. Un documento, una sorta di partenariato, che vedesse Metro City nei panni di capofila e anche la società Sviprore inserita nell’atto assieme al Comune di Reggio Calabria, avrebbe ottimizzato i tempi e permesso l’apertura delle casette e dei villaggi nei tempi previsti,  oltre che dare un ‘recinto normativo’ adatto e pratico alla convenzione che è alla base del Natale a Reggio.

Del documento però non vi sarebbe traccia, almeno sino ad oggi, con i dirigenti di Palazzo San Giorgio che (maggiormente dopo l’accesso agli atti presentati dal consigliere di minoranza Armando Neri) vogliono andarci con i piedi di piombo, per evitare di incappare in guai maggiori.

Nelle ultime 72 ore il caos assoluto: riunioni saltate, passi in avanti e salti all’indietro, discussioni ma soprattutto rimpalli continui di responsabilità. In mezzo a questa confusione, Sviprore ha fatto il possibile per portare avanti i progetti imbastiti, mentre le associazioni di categoria hanno dato il loro contributo in prima persona, anticipando i bonifici per i permessi di suolo pubblico.

Le stesse associazioni di categoria, assieme ai commercianti reggini protagonisti delle casette e dei villaggi, ‘annusando’ nell’aria ritardi e mancanza di organizzazione, a inizio settimana avevano evidenziato: ‘Meglio partire il 15 dicembre, con calma e curando tutti i dettagli, che rischiare di fare flop’. Proposta scartata dall’amministrazione comunale, che assieme all’albero di Natale voleva anche la piena operatività delle casette per l’8 di dicembre.

Così non è stato, con le casette tristemente chiuse e vuote a fare da cornice all’evento di accensione dell’albero e i villaggi previsti ancora rimasti su carta. In tutto questo, non possono che consumarsi litigi e dispetti politici, con i due consiglieri delegati ‘commissariati’ (Nino Malara per il Comune e Filippo Quartuccio per la Città Metropolitana) che hanno tirato un sospiro di sollievo rispetto a quanto accaduto, forse osservando con un sorriso beffardo rispetto a ritardi e confusione che si stanno palesando.

Non a caso, nella giornata di ieri, mentre il sindaco Falcomatà inaugurava l’albero in Piazza Duomo, Quartuccio si trovava….a Salerno, per ammirare le note luminarie natalizie della città campana. Dettaglio di non poco conto, che rende l’idea del clima tutt’altro che natalizio che si respira all’interno della maggioranza.