Reggio, arch. Paolo Crocè: il ricordo della famiglia ad un anno dalla scomparsa

L'affettuoso ricordo della moglie e dei figli, a 12 mesi dalla morte dell'arch. Paolo Crocè, volto noto in città

Ad un anno dalla scomparsa dell’Arch. Paolo Crocè, lo ricordano con immutato affetto la moglie, compagna di vita, Cristina Caminiti, i figli Francesco ed Angela e la sorella Adelaide con le loro famiglie.

Classe ’49 nativo del Crocefisso partecipante attivo alla vita di quartiere, dove ha instaurato rapporti di amicizia che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Fin da bambino frequenta la Chiesa di San Sebastiano, luogo che gli rimane caro per sempre. Si appassiona al calcio giocando per anni nel Tremulini e poi al basket seguendo il figlio dagli esordi nel mondo della Cestistica Piero Viola fino a diventare dirigente sportivo della Lazzarese e della Giel poi.

Attivo politicamente, fin da giovane partecipa alla lotta contro la precarietà (legge 285) che ha permesso il suo inserimento e di molti altri giovani nel mondo lavorativo degli enti locali. Diventando, negli anni , colonna portante del Comune di Reggio.

Persona carismatica, intelligente e onesta, dai mille interessi (cucinare era la sua passione) e dalla spiccata simpatia, padre affettuoso e costantemente presente in ogni fase di crescita dei figli. Sempre disponibile a dare una mano d’aiuto, in molti lo ricordano per la sua generosità e altruismo.

Una vita in mezzo ai ragazzi, col suo sorriso sapeva intrattenere ed entusiasmare.