Reggio, nuova protesta FunerCalabria: 'La Regione di Occhiuto ci ha messo in ginocchio'

"Chiediamo a Occhiuto e a tutta la Giunta regionale di prorogare immediatamente e con urgenza la l.r.38/23 oppure di emendarla" la nota

Di seguito il comunicato stampa di FunerCalabria che annuncia una nuova protesta per sabato 12 marzo presso Palazzo Campanella.

Per la terza volta saremo lì fuori la sede del Consiglio regionale della Calabria per protestare contro la l.r. 38/2023 in materia funeraria.

Detta Legge regionale ha massacrato la piccola impresa in favore di altre poche e facoltose imprese uccidendo così la concorrenza e innalzando i costi funebri per le imprese e dunque anche per la popolazione finale.

Di fatto il presidente Occhiuto che non ci ha mai degnato di una risposta nonostante le ripetute richieste di incontri, unitamente all’irremovibile consigliere regionale Giuseppe Neri, hanno varato una Legge Regionale senza un reale confronto con la parte sociale, o almeno forse avranno avuto un confronto con qualche soggetto a “loro gradito” perché non si spiega altrimenti non debba essere accolta anche la nostra istanza proveniente dal territorio, una parte del territorio anch’essa importante quanto chi, evidentemente, ne ha richiesto la modifica.

Qual è il vantaggio per la Regione, per le ditte e la popolazione averci “sottratto” servizi importanti con i quali ci sostenevamo nei vuoti lavorativi, perché il funerale non c’è tutti i giorni, con i quali la popolazione ne aveva vantaggio, con i quali potevamo concorrere ai più grandi e con i quali non si erano creati grossi concentramenti di imprese che potessero, come avviene oggi, manipolare il mercato e decidere le sorti delle piccole ditte e dunque di chi potrà o meno continuare a lavorare!

E’ letteralmente vergognosa questa situazione per la quale la Regione Calabria non ha preso in seria considerazione tutto quanto, purtroppo chi è digiuno del settore non sa le dinamiche e non ne può capire immediatamente i risvolti economici e concorrenziali futuri che si stanno gravemente delineando.

Ricordiamo al Presidente Occhiuto che l’impresa più grossa in Calabria è la ndrangheta la quale una volta usava le bombe e la lupara per imporre il suo mercato, oggi la ndrangheta è divenuta impresa, cit. dott. N. Gratteri,  e quindi coloro che hanno problemi economici e sono piccoli hanno tutto il diritto di poter continuare a lavorare senza dover “ ingaggiare qualcuno con un contratto per legge regionale” ingaggi con altre poche e “facoltose” imprese per lavorare!

La proposta di legge “omnibus”

Dunque martedì all’ordine del giorno c’è prevista nuovamente la prop. di legge “omnibus” n. 264/12^ dove all’art. 6 c’è l’ennesima “sceneggiata” napoletana dove di fatto dicono di accontentare le nostre richieste però in realtà non si rileva nessuna sostanziale modifica alla l.r.38/23 e 48/19 ma anzi viceversa vi è una stretta incisiva che chiude definitivamente le Sale del Commiato agli esercenti e addirittura accrescendone i requisiti per realizzarle divenuti pari alle case funerarie.

Riteniamo inoltre che la Regione, prima di scrivere leggi “severe per alcuni” operatori di questo settore che si sostengono a proprie spese e con i propri sacrifici, dovrebbe prima mettere in ordine gli obitori pubblici che sono, vergognosamente, fatiscenti e privi di ogni requisito igienico sanitario a norma di Legge.

In particolare chiediamo di verificare e dunque fare adeguare tutti gli obitori delle strutture sanitarie pubbliche e private che percepiscono fondi pubblici, perché accreditati con il S.S.R. (aut. Regionale D.C.A. 141/2018), e tengono gli obitori in locali al limite del decoro e fuori dalle norme igienico sanitarie necessarie previste dall’ordinamento Nazionale.

Non in ultimo vorremmo capire come mai le Salme possono sostare in questi luoghi, sopra descritti, per trascorre il periodo di osservazione, essere trasportate nelle private abitazioni spesso a piani alti e senza climatizzazione e non nelle sale del commiato appositamente attrezzate e situate a piani terra come vorremmo ?

Allo stato attuale, con la l.r. 38/23, dette Sale del commiato devono osservare requisiti assurdi, pari quasi a quelli delle case funerarie ma con l’obbligo assurdo della cassa chiusa che poi di fatto, e strumentalmente, le rende inutilizzabili …!

Le proposte di FunerCalabria

Premesso che la Case Funerarie sono diventate anche uno strumento che “veicola e accaparra” il funerale, le casefunerarie sono dunque diventate uno strumento indispensabile per il prosieguo concorrenziale delle attività funebri, al fine di bilanciare la situazione  proponiamo quanto segue:

  1. in merito alle Case Funerarie richiediamo a questa ill.ma Regione Calabria di voler ridimensionare i requisiti della l.r. 38/23 per le nuove strutture sulla scorta dei requisiti di quelle esistenti affinché non si crei una disparità di trattamento tra aziende.
    1. Per questi motivi quindi chiediamo l’abrogazione dell’articolo di legge che ne detta i nuovi requisiti nella l.r. 38/23 lasciando in vita solo l’articolo preesistente all’interno della giovane L.R. 48/2019 che ne regolava i requisiti in seguito alla quale si è vista la nascita delle Case Funerarie esistenti, viceversa chiediamo che si adeguino ai nuovi requisiti anche le Case Funerarie appena nate con la l.r. 48/2019.
  2. Viste le premesse sopra descritte chiariamo che le Sale del Commiato devono essere delle strutture “ricettive” di Salme già esclusivamente e obbligatoriamente incassate (la Sala del Commiato non può essere paragonata ad un obitorio o ad un sala di servizio igienico sanitario o a una Casa Funeraria) provenienti da casa, da ospedale o da qualsiasi altro luogo, ed è un luogo la sala del commiato di almeno 40 mq – visto e considerato che le sale mortuarie degli ospedali, r.s.a. e similari sono dai 15 mq in poi.

Riepilogando ci hanno “derubato” per legge regionale del servizio privato NCC Ambulanza, delle sale del commiato, ci hanno imposto certificazioni di qualità solo per chi si associa, nuove norme per le case funerarie (tranne quelle appena nate vergognoso), burocrazia insostenibile, SUAP intasati di richieste di informazioni delle ditte un caos assoluto… contratti e burocrazia asfissiante …. pazzesco !

Oggi quindi per entrare nel settore funebre bisogna “togliere il cappello” ad una impresa funebre più grande, erroneamente chiamata “centro servizi”, che sceglierà a chi fare il “contratto” requisito necessario per inoltrare la domanda al SUAP impresa in 1 giorno e a chi non farlo tagliando fuori la concorrenza scomoda!

Chiediamo a Occhiuto e a tutta la Giunta regionale di prorogare immediatamente e con urgenza la l.r.38/23 oppure di emendarla urgentemente eliminando tutto quanto sopra detto.