Rifiuti a Reggio, altri 8 mesi di parole inutili. La differenziata? Un bluff

Nulla nei fatti è cambiato nel sistema di raccolta dei rifiuti. Tutto è come prima, anzi peggio. Bocciato dall'Anac il passaggio AVR/Castore

E’ ufficiale.

A Reggio Calabria, la differenziata è un (grande) bluff. Lo dimostrano gli innumerevoli ritiri da parte dei dipendenti (stremati e pagati a singhiozzo) di AVR, costretti al prelievo ‘indifferenziato’, sempre più costante di ogni genere di rifiuto. Tutto in unico momento, senza se e senza ma.

Plastica, carta, organico e rifiuti indifferenziati. Tutto all’interno dello stesso furgoncino. In barba ai tanti sacrifici dei cittadini onesti, puntuali e fedeli pagatori di Palazzo San Giorgio.

FALCOMATA’ 8 MESI FA: ‘BISOGNA CORREGGERE ALCUNE COSE…’

“Un secondo tempo serve per portare a termine le cose che sono state programmate”, diceva il primo cittadino di Reggio Calabria.

E parlando dei rifiuti, proprio ai nostri microfoni affermava che:

‘Bisogna correggere alcune cose, alcuni correttivi sulla differenziata vanno apportati. Abbiamo imparato a fare la raccolta differenziata in questi anni ma dovremo apportare alcune modifiche”.

E su questo siamo d’accordo.

I cittadini hanno in effetti imparato (quelli onesti e puntuali contribuenti) a fare la raccolta differenziata. Chi non ha imparato a gestire il sistema dei rifiuti, nonostante i sette anni di governo è invece il comune di Reggio Calabria e la Città Metropolitana che continuano a dirigere la raccolta in modo fallimentare.

Era il 10 luglio 2020 quando Falcomatà spiegava come il caos dei rifiuti di quel periodo (durante la campagna elettorale) era stato creato ad hoc.

“Il blocco degli impianti e delle discariche regionali è stato creato ad arte e ci ha impedito di raccogliere i rifiuti per oltre due mesi”.

Ci chiediamo, oggi a distanza di otto mesi, di chi sia invece la colpa dello scempio dei rifiuti in città. Ci domandiamo soprattutto, quando ha inizio questo benedetto secondo tempo. E se è iniziato (magari siamo distratti), di questo passo e con questa confusione, non basterebbero nemmeno i tempi supplementari per risolvere il problema.

RIFIUTI A REGGIO, CASSONETTI INTELLIGENTI ‘FANTASMA’

Il porta a porta, stravoluto dall’amministrazione Falcomatà (del quale solo al termine del mandato ci si è resi conto dell’insuccesso) doveva essere modificato in un sistema di porta a porta misto.

Era stato lo stesso sindaco ad anticipare l’arrivo dei cassonetti intelligenti in città:

“Ci siamo accorti che il porta a porta in alcune zone della città non funziona e proprio per questo, all’interno del piano industriale della società pubblica (perchè il servizio sarà internalizzato con Castore), faremo un sistema di raccolta misto, con isole ecologiche dedicate in zone in cui il sistema non ha funzionato”.

Intanto, in attesa dell’arrivo dei cassonetti (fantasma e al momento non pervenuti) ogni portone ha la sua mini discarica legalizzata con mastelli che deturpano l’immagine di ogni singolo quartiere. Oltre alle centinaia di micro e macro discariche illegali presenti in città.

A distanza di quattro giorni dal ballottaggio (29 settembre 2020), il sindaco Falcomatà ammetteva il peggioramento del servizio di raccolta dei rifiuti ma rassicurava i cittadini e assicurava:

“Il problema delle discariche è un problema regionale. L’unica soluzione nel breve periodo, è la discarica di Melicuccà – dichiarava il sindaco sempre 8 mesi fa – E’ questa la soluzione nel breve periodo. Ad ottobre, massimo ad inizio novembre finiranno i lavori e sarà ad esclusivo utilizzo della Città Metropolitana di Reggio Calabria e questo ci consentirà di risolvere il balletto dei numeri, delle tonnellate e delle competenze”.

RACCOLTA RIFIUTI, UN PIANO FALLIMENTARE: TRE OBIETTIVI, TRE INSUCCESSI

Il sindaco Falcomatà elencava poi le altre tre mosse per risolvere il problema rifiuti nel lungo termine:

“L’internalizzazione del servizio con il passaggio della clausola sociale dei dipendenti AVR alla società Castore, il passaggio al sistema misto (porta a porta più isole ecologiche) e il contrasto all’evasione tributaria”.

Dei tre obiettivi ad oggi nemmeno mezzo è stato centrato.

Ed è proprio di ieri la notizia che smonta i piani del Comune: l’Anac ha bocciato il piano di internalizzazione del servizio. Sulla discarica di Melicuccà poi è stato detto tutto ed il contrario di tutto.

Insomma a quasi otto mesi dalla cerimonia del ‘FalcomatàbisReggio si trova ancora sommersa dai rifiuti. E tutto è esattamente come prima…anzi peggio.