Vaccini a Reggio, caos a Palazzo Campanella: la lettera di un cittadino: 'Maleducazione ed irregolarità'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino sulle problematiche legate alla somministrazione del vaccino

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di segnalazione inviataci da un cittadino che, nella giornata di ieri, si è recato a Palazzo Campanella per accompagnare un parente disabile al 100% per ricevere la seconda dose del vaccino.

Vaccini a Reggio: la lettera di un cittadino

Centro Vaccini Palazzo Campanella (7)

Mi sono recato al Palazzo del Consiglio Regionale per accompagnare un congiunto disabile 100% in lista per ricevere la seconda dose del vaccino Pfizer. Arrivati all’entrata del palazzo è stato impossibile non notare l’area transennata ed i conseguenti assembramenti. Nessun ingresso contingentato, nessun regolamentato di sorta, solamente molta gente accalcata che impediva il passaggio. Persone disperate in attesa di risposte alle richieste di informazioni rivolte al personale. I volontari, però, non solo non rispondevano adeguatamente, ma sembravano non aver neanche il tempo per star lì ad ascoltare. Prontamente ho segnalato il problema alle forze dell’ordine presenti.

Dopo avere aspettato il mio turno, pazientemente, fuori dal palazzo, in piedi, senza sedie, sono entrato con il mio congiunto, il quale ha gravi problemi di deambulazione. Anche qui, ancora una volta, dopo aver aspettato paziente il mio turno, mi hanno fatto entrare e mi hanno consegnato una documentazione da firmare, ovviamente senza scrivania e senza sedie. Ho chiesto spiegazioni, in quanto il medico vaccinatore, in precedenza, alla somministrazione della prima dose, si era rifiutato di vaccinare il disabile per un cavillo burocratico. Una situazione che mi aveva costretto a chiamare in causa le forze dell’ordine,  che sono intervenute a risolvere il problema. Per la seconda somministrazione, alla fine, c’è stato nuovamente bisogno di un altro consenso”.

Il calvario per la somministrazione

In questa occasione, così come in quella precedente, il medico insultava la mia persona, con fare aggressivo e intimidatorio, minacciando ritorsioni di denuncia e quant’altro, adducendo il luogo come casa sua e che nessuno si poteva permettere di dire o fare qualcosa a casa sua. Ribadendo che il palazzo è la casa era di tutti ed al fine di tagliare corto, rispondevo a tono che non avevo tempo da perdere con i suoi deliri di onnipotenza, di muoversi e di procedere ad effettuare la vaccinazione sul disabile e di smetterla con le polemiche.

Vista la mia reazione, come pronta risposta il medico ha inveito gridando portando una lite verbale ed  intimandomi di uscire dallo stabile. Tre agenti forze dell’ordine mi hanno preso con la forza per portami fuori dalla struttura in malo modo, come un delinquente, lasciando il disabile da solo a ricevere la vaccinazione, senza nemmeno il mio contatto visivo, più volte richiesto, ma senza ottenerlo.

Un po’ spaesato, scosso ed quando alterato per quanto accaduto, senza alcuna notizia del disabile più volte richiesta, sono stato costretto ad aspettare fuori per tutto il tempo necessario. Trascorsi circa 20 minuti, sono venuto a conoscenza che il mio congiunto stava per uscire dalla struttura e, solo in quel momento, ho potuto ricongiungermi e portalo a casa.

Segnalo questo grave episodio ed inoltre gravi irregolarità. I sanitari non avevano l’abbigliamento completo di berretto sterile, il quale va sostituito di frequenza nelle fasi di vaccinazione. La struttura utilizzata per le vaccinazioni non è affatto conforme dal punto di vista igienico sanitario, infatti questo tipo di strutture devono essere in possesso della certificazione del codice d’impresa ASP, come per tutte le strutture sanitarie, comprese le farmacie”.