Reggio, Corso Sud a CityNow: "Basole già deteriorate. Che fine ha fatto l'ultimo tratto?"

"Basta fare una semplice passeggiata per accorgersi dell'inadeguatezza della pavimentazione". La denuncia del Comitato Corso Sud

La storia recente del Corso Garibaldi e delle sue tre facce raccontata da CityNow attraverso le parole dell’arch. Giuseppina Vitetta, responsabile della Soprintendenza reggina, ha riacceso i riflettori sulla via principale della città.

Una storia tutta riggitana, l’abbiamo definita, perchè in oltre un decennio, le varie amministrazioni reggine che si sono succedute, non sono riuscite ancora a consegnare alla città un volto uniforme del corso principale, manifestando tutt’altro che unità e spirito di collaborazione.

Il Comitato Corso Sud interviene sulla questione rievocando i fatti di quel periodo e manifestando, ai nostri microfoni, il punto di vista dei residenti.

“Il Comitato nasce proprio a seguito degli enormi disagi derivanti dai lavori sul Corso Garibaldi. Abbiamo attraversato tutte le fasi fino a vederci ad un certo punto le barriere e le transenne davanti ai nostri occhi – spiega Luciano Simone, presidente del Comitato Corso Sud – Molte attività commerciali, durante i lavori, hanno vissuto tantissimi disagi”.

I residenti lamentano oggi la mancanza di attenzione del quarto pezzo di corso, ovvero quello compreso tra via Caprera e via Gaeta.

“Nessuno ha preso ancora in considerazione il pezzo di strada che va dal Calopinace fino a piazza Garibaldi – continua il presidente del Comitato Corso Sud – Leggo che il corso si presenta con tre facce. A nostro avviso la via principale è divisa in quattro pezzi. Il tratto iniziale (o finale) non è mai stato interessato dai lavori. E’ un tratto buio che avrebbe bisogno di una nuova visione”.

Secondo le istituzioni e l’amministrazione comunale dell’epoca ‘le somme destinate a quel tratto di corso sono state nel tempo utilizzate per variazioni in corso d’opera e modifica dei lavori’.

“A nostro avviso il risultato di oggi non è assolutamente adeguato. Tutte le basole stanno cedendo. Basta fare una semplice passeggiata per accorgersi dell’inadeguatezza della pavimentazione, sia quella centrale, sia quelle poste nel cunicolo. Le pietre si stanno rompendo”.

I cittadini della zona sud del Corso Garibaldi sono d’accordo con le parole dell’arch. Vitetta secondo cui “nei tratti in cui è stata posata la nuova pavimentazione, (lato piazza De Nava e piazza Garibaldi) su una soletta rigida in cemento armato, il passaggio si sta già deteriorando”.

“Non è pensabile che qualcuno possa decidere dietro una scrivania lavori importanti come questo. Ci deve essere un continuo confronto con le persone che conoscono quotidianamente le problematiche conoscendone benefici e criticità. I cittadini devono diventare parte attiva di tutti i progetti. Il rammarico più grande è quello di vedere il tratto di corso che frequentiamo ogni giorno completamente abbandonato e destinato alla viabilità. Il trasporto privato, come avviene in quasi tutte le città europee, non può essere pensato nel centro città”.