Reggio, l'imprenditore Guarnaccia: "Non si può vendere il pane a 2,50 al chilo. Gruppo Panificatori mente"

"O non paghi i dipendenti, o non paghi i fornitori. Bisogna essere onesti con i cittadini"

Caro prezzi, il pane è sicuramente tra i prodotti che più sta soffrendo il conflitto in Ucraina. Il Gruppo dei Panificatori di Confcommercio Reggio Calabria, attraverso un comunicato stampa emesso il 13 marzo sottolineava lo stato di cose e lanciava l’allarme.

“I dati dicono che rispetto a qualche mese fa, la farina di semola è aumentata del 90% e quella bianca del 40%. Balzi a doppia cifra anche per quanto riguarda lievito (+30%) e olio di semi (+60%). Non solo. Con l’aumento dell’energia elettrica e del gas oltreché dei costi dei carburanti che in questi giorni hanno raggiunto la cifra record di € 2,60 al litro, rischiamo una situazione insostenibile.

Per Nino Laurendi, storico Presidente Assipan provinciale e Annunziato Vitaresi, titolare di due panificio in centro cittadino, “diventa fondamentale un’azione culturale, morale e di ampia condivisione con la cittadinanza. Occorre sensibilizzare il Cliente a “prenotare” il pane per consentire una produzione commisurata alle effettive necessità ed evitare che il prodotto vada perduto”.

Questi i temi toccati durante la riunione coordinata dal direttore di Confcommercio, Fabio Giubilo, mentre nei giorni successivi è stato proposto un prezzo ‘bloccato’ per il pane in riva allo Stretto, 2.50 euro al chilo.

Chi non è d’accordo con quanto sostenuto Gruppo dei Panificatori di Confcommercio Reggio Calabria è Giuseppe Guarnaccia, imprenditore titolare di tre panifici.

“A mio avviso si tratta solo di propaganda discriminatoria. Quanto fatto e successivamente comunicato dal Gruppo dei Panificatori di Confcommercio Reggio Calabria non rispecchia in alcun modo il pensiero mio e di tantissimi altri colleghi. Più che ‘riunioni’ sono incontri tra amici e parenti”, dichiara Guarnaccia ai microfoni di CityNow.

L’imprenditore reggino sottolinea di non voler ‘abbassare la testa’ rispetto a quanto sostenuto dai colleghi del gruppo panificatori e afferma. “A Rosarno, Gioia Tauro e Palmi sono stati presi accordi reali sul prezzo suggerito al chilo per il pane, a Reggio Calabria non è così. Dispiace sentire che si può vendere il pane a 2 euro e 50 al chilo ma attualmente non è così. O non paghi i dipendenti, o non paghi i fornitori”.

Guarnaccia evidenzia come i prezzi siano saliti alle stelle, imponendo ai panifici di dover alzare i prezzi. “La farina 00 è arrivata a 82-85 centesimi al chilo, solo pochi mesi fa costava la metà. Le farine più pregiate come segale e farro sono oltre l’euro e 80 centesimi. Io oggi vendo il pane a 3 euro al chilo e sono al limite. Me lo posso permettere perchè avevo acquistato un grande quantitativo di farina, che ho ancora in deposito, quando i prezzi erano più bassi”.

L’imprenditore reggino, che in passato ha lavorato anche all’estero, tra Kiev e Praga, e ha partecipato a trasmissioni televisive nazionali, ha una lunga esperienza nel settore della panificazione.

“So fare il mio lavoro, lo conosco e lo amo profondamente. Per questi motivi -sottolinea Guarnaccia- non posso accettare che venga fatta disinformazione sulla pelle dei cittadini e dei dipendenti. La mia proposta? Fare qualcosa di serio e di concreto sia per la nostra categoria che per tutti i cittadini. Serve una vera riunione, non quelle carbonare, e attraverso un confronto tra tutte le parti interessate trovare una soluzione comune. A pensarla come come me sono tantissimi altri colleghi del territorio reggino”.

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