Reggio, vertenza Idrorhegion. I sindacati proclamano lo stato di agitazione

I lavoratori porranno in essere, ad oltranza, presidi ed iniziative, anche pubbliche, al fine di scongiurare la cessazione delle attività e il conseguente licenziamento dei dipendenti della società Idrorhegion

In data 2 settembre 2019, la società Idrorhegion Scarl, conduttore della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione della città di Reggio Calabria, avviava ancora una volta la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti in quanto, in quella data, era prossima la scadenza dell’unico contratto di appalto in corso con il Comune di Reggio Calabria, fissata al 30 settembre, e non era stata, ancora,pubblicata determina di proroga alla società per la continuazionedel servizio. Inoltre, nonostante gli impegni assunti in prefettura dal Dirigente del Settore Finanze nella persona del dott. Consiglio, nel mese di maggio 2019, risultava il mancato pagamento di circa sei mensilità relative alla conduzione corrente, nonché quello di tutti i lavori cosiddetti extra-contratto eseguiti dalla società per garantire la massima efficienza del servizio, nonché il mancato pagamento degli interessi moratori per ritardato pagamento delle fatture.

Successivamente, in data 12 settembre 2019, il Comune di Reggio Calabria e l’Azienda si incontravano in Prefettura e l’Assessore ai LLPP del Comune di Reggio Calabria relativamente alla problematica della imminente scadenza del contratto di appalto (30 settembre 2019), comunicava che il Comune di Reggio Calabria entro la settimana successiva, avrebbe pubblicato, aseguito della trasmissione della determina di indizione di gara del servizio idrico-integrato alla SUAP comprensiva della clausola sociale di salvaguardia firmata nel 2018 con le parti sociali, la richiesta dell’Ente di disponibilità alla proroga alla società Idrorhegion.

In questa richiesta, inviata la settimana successiva, la Società apprendeva che la nuova proroga tecnica sarebbe durata ‘solo tre mesi’, a fronte delle due precedenti che erano state entrambe di otto mesi.

Gli Amministratori riscontravano subito questa richiesta sottolineando che condizione imprescindibile per la sua accettazione sarebbe stato il puntuale pagamento del corrispettivo mensile, fermo restando il recupero di tutte le somme dovute. Aggiungevano, inoltre che non sarebbero stati più accettati ritardi e/o parziali pagamenti che avrebbero impedito di espletare il servizio in modo preciso e puntuale.

Nelle more di ricevere provvedimento da parte del GIP sulla possibilità di accettare tale proroga, gli Amministratori continuavano le attività oltre il 30 settembre 2019.

Successivamente, a gli Amministratori Giudiziari erano autorizzati dal competente Tribunale di Reggio Calabria, allaprosecuzione delle attività per l’esecuzione del servizio pubblico essenziale per ulteriori tre mesi dal 01/10/2019 al 31/12/2019, e pertanto gli Amministratori fissavano per giorno 10 ottobrel’incontro di esame congiunto con le Organizzazioni sindacali inmodo da poter chiudere positivamente la procedura di licenziamento collettivo.

Nella giornata di ieri, invece, alla presenza dei tre segretariregionali delle OO.SS. FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC e degli RSU Aziendali, gli Amministratori giudiziari della Società riferivano che, pur avendo avuto comunicazione da parte del Comune dell’avvenuta emissione della determina per la proroga tecnica di tre mesi (ancora peraltro non pubblicata nell’Albo Pretorio del Comune), non era stato effettuato ancora alcun pagamento del corrispettivo mensile (da versare ogni 10 del mese), nonché del notevole credito pregresso vantato dalla Società, nonostante gli impegni assunti sia dal Dirigente che dall’Assessore alle Finanze durante le riunioni convocate dalla Prefettura di Reggio Calabria.

Pertanto comunicavano che, essendo venuta meno la condizione imprescindibile alla prosecuzione delle attività, cioè il pagamento quantomeno del corrispettivo mensile, nonché la definizione di un accordo sulle spettanze pregresseentro il 10 ottobre, non potendo più sopportare ritardi e/o parziali pagamenti, interromperanno ogni attività a partire da giorno 16 ottobre, con conseguente riconsegna al proprietario (Comune di Reggio Calabria) degli impianti di depurazione, degli impianti di sollevamento e della rete fognaria, garantendo, fino ad allora, esclusivamente, le attività minime essenziali.

Le OO.SS. apprendevano, inoltre, che stante le condizioni finanziarie della Società, l’erogazione degli stipendi dei dipendenti, finora sempre garantita puntualmente seppur con le difficoltà economiche sempre registrate, avrebbe subito, per il mese di settembre, dei ritardi.

Vista la situazione, non è stato possibile chiudere la procedura di licenziamento collettivo e l’incontro è stato rinviato proprio a giorno 16 ottobre 2019.

Le OO. SS. in modo unitario, ritenendo la situazione ancora più critica e difficile di quella che aveva portato all’attivazione della procedura di raffreddamento e all’incontro in Prefettura nel mese di maggio scorso, considerando che il servizio di conduzione della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione, che potrebbe cessare a far data dal 16 ottobre 2019, è un’attività che non può avere soluzioni di continuità trattandosi di un servizio pubblico essenziale conripercussioni sulla salute pubblica e sull’ambiente, hanno deciso, da subito,  di attivare lo stato di agitazione di tutti i dipendenti ed  inoltre, se non avranno notizie di pagamenti nei prossimi giorni, avvieranno immediatamente  la procedura di raffreddamento dal Prefetto per lo sciopero generale; altresì, porranno in essere, ad oltranza, presidi ed iniziative, anche pubbliche, al fine di scongiurare la cessazione delle attività e il conseguente licenziamento dei dipendenti della società Idrorhegion.