Regionali, le ‘sliding-doors’ di Falcomatà: da Palazzo San Giorgio a Palazzo Campanella. Cosa succede ora

Ecco cosa succede se un sindaco viene eletto a consigliere regionale. Due le possibilità per Falcomatà

Reggina Conferenza Falcomatà (3)

Si chiude una porta, si apre un portone. Giuseppe Falcomatà, dopo 11 anni di governo, lascia Palazzo San Giorgio e si appresta ad entrare a Palazzo Campanella.

E’ l’ennesimo colpo di scena dentro una carriera fatta di alti e bassi, vittorie e sconfitte, battaglie perse, obiettivi centrati e guai giudiziari. Dieci anni di continue ‘sliding doors’, ovvero di momenti cruciali, imprevedibili contornati da scelte giudicate da molti folli, audaci, spesso azzardate.

Strappi politici, vendette e ‘regolamenti di conti’ hanno contraddistinto l’amministrazione Falcomatà in questi lunghi anni. Adesso l’ennesimo colpo di scena, dopo le elezioni regionali.

Sfumato il tentativo di ricoprire il ruolo di candidato alla presidenza della Regione Calabria del centrosinistra, Falcomatà si è visto aprire un’altra porta della politica, senz’altro più scorrevole e facile da far scorrere. La candidatura a consigliere regionale ha generato più di un conflitto dentro Palazzo San Giorgio. Primo fra tutti quello con il fedelissimo Giovanni Muraca.

Una sorta di guerra interna alla maggioranza con candidature pesanti e difficili da digerire. In particolare Carmelo Versace e Giovanni Muraca, non hanno reso facile la marcia di Falcomatà a Palazzo Campanella. Eppure, nonostante gli ‘amici rivali’ Giuseppe Falcomatà ha collezionato 10.341 preferenze, dietro solo a Giuseppe Ranuccio con 10.638 voti, centrando pienamente l’obiettivo. E non senza fortuna.

Il sindaco ‘Highlander’ siederà presto all’interno dell’aula ‘Francesco Fortugno’ di Palazzo Campanella e come noto, non potrà ricoprire più il ruolo di sindaco, essendo la carica di primo cittadino incompatibile con la carica di consigliere regionale.

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Giuseppe Falcomatà ha due strade. Le dimissioni che aprirebbero la strada allo scioglimento del consiglio comunale e alla nomina di un commissario prefettizio o l’attesa e il naturale evoluzione della procedura di decadenza.

In quest’ultimo caso i tempi sono decisamente più lunghi. Dopo la proclamazione degli eletti, il consiglio comunale prenderà atto della decadenza del sindaco e l’Ente del Comune e della Metro City verranno affidati alla guida dei due facenti funzione.

In sostanza quando un sindaco viene proclamato consigliere regionale si trova davanti a una scelta obbligata, perché le due cariche sono incompatibili per legge. In pratica, non può ricoprire contemporaneamente il ruolo di primo cittadino e quello di consigliere regionale.

Le possibilità sono due:

  1. Dimissioni da sindaco
    Se decide di accettare il nuovo incarico e si dimette da sindaco, il Comune viene sciolto e la gestione passa a un commissario straordinario nominato dal Prefetto, fino alle successive elezioni.
  2. Mancata rimozione dell’incompatibilità
    Se il sindaco non si dimette entro 10 giorni dalla contestazione formale del Consiglio comunale, quest’ultimo dichiara la sua decadenza. Anche in questo caso il Consiglio comunale viene sciolto, ma restano in carica sindaco (decaduto), giunta e consiglio fino al primo turno elettorale utile. In questo periodo le funzioni di sindaco vengono svolte dal vicesindaco.

In entrambi i casi, quindi, l’elezione a consigliere regionale comporta la fine del mandato da sindaco e l’avvio della procedura di scioglimento del Comune, secondo quanto previsto dagli articoli 65, 69 e 53 del decreto legislativo 267/2000.

Mentre l’era falcomatiana volge al capitolo finale dentro Palazzo San Giorgio, al contempo si apre un nuovo capitolo ‘Falcomatà’ dentro Palazzo Campanella.

Si chiude una porta, si apre un portone. L’ennesima ‘sliding doors’ per Falcomatà.