Reggio, restauro delle statue di Rabarama: trattative tra Comune e artista

"La volontà dell’amministrazione comunale è quella di procedere con un restauro a cielo aperto”, le parole dell’assessore Calabrò

Sin dal loro arrivo in città, nel “lontano” 2007, le imponenti statue di Rabarama hanno calamitato l’attenzione di reggini e turisti, che, però, non sempre ne hanno avuto grande cura. Le attrazioni artistiche che hanno reso ancor più prezioso il km più bello d’Italia, adesso, hanno bisogno di un restauro, così come fatto notare, qualche giorno fa, da un professionista sui social.

A differenza di quanto illustrato dalla creatrice di Trans-letteraLabirintite e Co-stell-azione, da parte del Comune di Reggio Calabria c’è la volontà di mettere in atto degli interventi per il restyling, già resa nota nel 2019.

Il restyling delle statue di Rabarama a Reggio Calabria

Secondo quanto reso noto nei giorni scorsi, l’artista “si sarebbe resa più volte disponibile nei confronti del comune per mettere in moto perizie, sopralluoghi e preventivi che però non sono mai andati a buon fine. Sarà felice di collaborare, ma la richiesta deve partire dal Comune in quanto le opere sono state acquistate appunto dell’amministrazione”.

Ma l’amministrazione comunale, già nel 2019, aveva annunciato la volontà di procedere con il restyling ed aveva individuato anche i fondi necessari a finanziare gli interventi, che sarebbero dovuti avvenire nell’estate 2020, attraverso i Patti per il Sud.

Qualcosa ovviamente, pandemia a parte, deve essere andato storto, perché da allora non si è più fatto cenno alla questione, nonostante gli agenti atmosferici, ma anche una buona dose di inciviltà, abbiano sempre più contribuito al deteriorarsi delle tre statue.

La volontà dell’amministrazione

Secondo quanto raccolta da CityNow, il Comune sarebbe in contatto con l’artista dal 2018, anche se, ancora, non è stato trovato un accordo a causa di alcune divergenze.

Il primo ostacolo, di natura burocratica, ha fatto sfumare il primo approccio dell’amministrazione.

Successivamente, attraverso un secondo contatto non si è riusciti a trovare un’intesa tra l’ente e l’artista che avrebbe manifestato l’esigenza di far rimuovere le statue dal lungomare Falcomatà e trasportarle presso il suo studio di Padova per gli interventi di restauro.

L’opzione è stata, però, scartata dall’amministrazione, sia per il costo degli spostamenti (50 mila a statua, per un totale di 150mila euro), ma anche per non spogliare il lungomare delle opere divenute ormai parte integrante del territorio.

Calabrò: “Pratica ancora aperta, preferiremmo restauro a cielo aperto”

“La pratica è ancora aperta – ha fatto sapere l’assessore Calabro. Le problematiche su cui verte la questione sono proprio quelle inerenti la rimozione delle statue e lo spostamento nei laboratori di Padova. La nostra idea sarebbe quella di procedere con un restauro a cielo aperto, magari anche con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti. L’artista, però, fino ad ora, è parsa decisa a spostarle”.

Dunque le trattative sono ancora in corso e la volontà di procedere vi è da entrambe le parti, ma il futuro delle statue e del loro restyling è ancora in bilico.