Rifiuti a Reggio, Fuda: 'Ci vuole tempo, ma non stiamo con le mani in mano'

"La risoluzione del ciclo integrato deve essere costruita perché fino ad ora non c'era. Non è una cosa immediata". Le dichiarazioni del consigliere metropolitano delegato all'ambiente

Gestione del ciclo integrato dei rifiuti a Reggio Calabria nel periodo estivo, è questo l’argomento della conferenza che si sta svolgendo a Palazzo Alvaro. Comune e Città Metropolitana fanno il punto sulle iniziative messe in campo nell’ambito dell’emergenza che, da anni, attanaglia tutto il territorio metropolitano. Presenti alla riunione il Consigliere metropolitano delegato all’Ambiente Salvatore Fuda, l’Assessore comunale all’Ambiente Paolo Brunetti ed i dirigenti Pietro Foti e Domenico Richichi.

Gestione ciclo integrato dei rifiuti a Reggio Calabria

Il primo a prendere la parola è proprio il consigliere metropolitano con delega all’ambiente Salvatore Fuda:

“Dietro la gestione del ciclo dei rifiuti c’è un grandissimo lavoro da parte degli uffici del Comune e della Città Metropolitana. Quello che, però, viene fuori spesso può creare ansia e allarmismo rispetto, invece, a ciò che sarà da qui ai prossimi mesi.

Il problema è noto a tutti, la difficoltà come Ato di Reggio Calabria è smaltire il prodotto della lavorazione dei rifiuti prodotti sul territorio metropolitano. Gli impianti, anche se sofferenti, riescono a gestire i rifiuti, il problema è smaltire lo scarto, soprattutto il materiale differenziato, la cui metà deve andare a finire in un impianto specializzato che al momento manca nel nostro territorio e, per questo motivo siamo costretti a reperire lo spazio fuori”.

Fuda, nel corso del suo intervento, ha più volte sottolineato la sinergia con la Regione Calabria:

“Tutto il lavoro è fatto di concerto con la Regione Calabria. Si è creato un rapporto collaborativo ed uno scambio quasi quotidiano con l’assessore De Caprio”.

La situazione impianti

Adesso ad accogliere i rifiuti di Reggio Calabria non sarà unicamente la Puglia, ma anche “Mantova Ambiente” una realtà, secondo quanto illustrato dal consigliere Fuda, che, da qualche settimana, la Città Metropolitana ha individuato per la gestione dello scarto di lavorazione dei rifiuti.

“La prospettiva è quella di garantire un servizio sufficiente acquistando spazi fuori dal nostro territorio. Dobbiamo continuare su questa strada – ha spiegato il delegato all’ambiente – perché la costruzione degli impianti sul nostro territorio è in divenire. Si sta lavorando al piano d’ambito che da qui a qualche settimana sarà trasmesso ai Comuni, nella sua versione definitiva, affinché questi possano arrivare all’adozione”.

Nella conferenza si è parlato anche della situazione dei vari impianti presenti, invece, nel territorio metropolitano e, a tal proposito Fuda ha fornito gli ultimi aggiornamenti:

“Si sta lavorando giorno per giorno anche per quanto riguarda l’impiantistica. Avremo 3 punti dislocati sulla Città Metropolitana: Siderno, Sambatello e Gioia Tauro. Abbiamo realizzato dei piani per poter assicurare le uscite in parte fuori dal territorio dell’Ato, in parte utilizzando ancora gli impianti disponibili in Regione.

Da questo punto di vista ci sono delle buone notizie. Oggi sono iniziati i lavori su Sambatello che rappresenta un impianto strategico per Reggio Calabria. Le prime a prendere il via sono le attività di demolizione, in attesa del parere del genio civile, per sveltire la costruzione di questo impianto. Quando verrà alla luce faremo un salto di qualità. Lo scarto sarà inferiore e avremo risposte anche sull’umido. La gran parte di quello che oggi si raccoglie va in impianti privati, perché quelli pubblici non sono in grado di trattarlo. Si lavora anche su Siderno, proprio ieri c’è stato il sopralluogo del CTU. Contiamo da qui a breve di far partire i lavori e ripristinare anche questo impianto”.

Parlando in numeri, il consigliere ha spiegato che il fabbisogno metropolitano si aggira intorno alle 240 tonnellate giornaliere. Dall’1 gennaio 2020 l’intero costo dello smaltimento grava sui Comuni.

“Ci vuole del tempo – ha affermato Fuda – ma questo tempo non lo stiamo passando con le mani in mano, ma costruendo che vedrà la luce in un paio di anni. La risoluzione del ciclo integrato deve essere costruita perché fino ad ora non c’era. Non è una cosa immediata”.

Raddoppiare la differenziata

“La nostra missione è quella di spingere le amministrazioni ad aumentare il dato sulla differenziata. Bisogna arrivare almeno al 65% sul territorio metropolitano, che non è obiettivo impossibile. Adesso siamo al 30%, dobbiamo fare uno sforzo per raddoppiare”.

Fuda gioca la carta della sensibilizzazione, spiegando come il tutto passi per la scelte dei cittadini a cui non servono controllori, ma buonsenso:

“Io vengo da un piccolo comune e capisco che più si amplia il numero di abitanti più è difficile. Ma anche nelle piccole realtà non si riesce ad ottenere tutto attraverso la coercizione. Le regole sono efficaci se la comunità le reputa utili per se stessa e per gli altri. Il lavoro dei vigili non porterà mai al risultato se non c’è un convincimento profondo, un dovere civico per ristorare un interesse proprio dei cittadini.

La Città Metropolitana, intanto, lavora per assicurare spazi sufficienti per fare uscire gli scarti attraverso un’attività programmata per l’alleggerimento degli impianti concordato con la Regione Calabria. Grazie all’accordo tra Falcomatà ed Emiliano stiamo portando 150 tonnellate al giorno di tal quale verso la Puglia, non stiamo portando scarti ma così come sono vengono trattati in quegli impianti e il costo in questo caso non è eccessivo, paradossalmente i costi sono molto simili al trattamento in loco”.

Il delegato all’ambiente ha concluso il suo intervento ricordando che, settimanalmente, insieme al dipartimento della Regione Calabria, la Città Metropolitana monitorerà lo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Mantova, di Lamezia e della Puglia.