Rifiuti a Reggio, il conto salato per tornare alla normalità

Palazzo San Giorgio, in attesa di trovare un sostituto, pagherà ad Avr 50 mila euro al giorno fino al 20 febbraio

Si va verso la normalità? La raccolta dei rifiuti riprenderà regolarmente al netto dei problemi di conferimento? Si riuscirà a trovare qualcuno disposto ad accollarsi il servizio nel periodo di avvicendamento nell’espletamento del servizio tra Avr e Castore? Sono le domande più gettonate di questo inizio 2020, segnato, a Reggio, dal ritorno all’incubo emergenza rifiuti. Ammesso che negli ultimi mesi se ne sia usciti.

Certo è che le parole del vicesindaco Armando Neri fanno ben sperare.

“Questa mattina, gli uffici tecnici di Palazzo San Giorgio – ha scritto il numero due di Palazzo San Giorgio – hanno effettuato i mandati di pagamento nei confronti di Avr, la società che gestisce il sevizio di raccolta rifiuti in base all’ordinanza straordinaria firmata dal sindaco Giuseppe Falcomatà”.

Si tratta, ha poi aggiunto Neri, di 1,2 milioni di euro che serviranno all’azienda per pagare gli stipendi ai lavoratori – che lamentavano ritardi da quattro mesi – e per garantire una corretta esecuzione del servizio da parte di Avr. “Tocca ai dipendenti” scrive Neri – tradendo una non certo idilliaca intesa con i lavoratori, che fino all’atro ieri hanno manifestato a Palazzo San Giorgio – e alla società stessa, far ritornare la città alla normalità. Vero è che il Comune quei soldi li ha tirati fuori, nonostante le ultime voci riguardanti il peggioramento della salute delle casse comunali. Avr aveva preteso dall’ente comunale l’assunzione di specifici impegni in merito ai crediti vantati, sottolineando la necessità di ricevere un adeguato piano di rientro del debito da sottoporre agli istituti bancari, costringendo Falcomatà ad emettere l’ordinanza di prosecuzione del servizio oltre la sua naturale scadenza.

Un “servizio” salato

Insomma, trovati i soldi per i dipendenti, ora il Comune tanti altri ne dovrà trovare per garantire un servizio degno di questo nome. Basta pensare che prima di completare il processo che vuole l’internalizzazione del servizio in Castore, Palazzo San Giorgio dovrà sborsare – come previsto dal bando – circa 9 milioni. A tanto ammonta l’affidamento dello svolgimento temporaneo dei servizi di igiene urbana nel comune di Reggio Calabria per la durata massima di 130 giorni (fino al 30 giugno prossimo), nelle more della loro definitiva assegnazione alla società in house del Comune. In pratica 69.230 euro al giorno.

E prima? Prima il Comune dovrà pagare il supplemento ad Avr. Con l’ordinanza firmata lo scorso 14 gennaio il sindaco Giuseppe Falcomatà ha intimato all’Avr di proseguire, senza soluzione di continuità, nell’erogazione dei servizi di igiene urbana, agli stessi patti e condizioni, fino all’individuazione di un altro operatore economico in grado di subentrare ad horas ad essa. Quindi fino al 20 febbraio, data entro la quale dovrà necessariamente concludersi la procedura di gara. E non sembra escluso che in assenza del sostituto prosegua Avr.

Alla spesa scaturente dall’ordinanza, Palazzo San Giorgio vuole far fronte con gli incassi derivanti dalla riscossione della vigente tassa dei rifiuti per l’annualità 2020. E d’altra parte molti reggini sono già alle prese con i primi acconti, salati, tanto da far tornare l’incubo “cartelle pazze” in città, con la Hermes già presa d’assalto dai cittadini.

In soldoni, il Comune dovrà mettere sulla bilancia 1.772.823,32 euro per coprire i costi del servizio prorogato. Qualcosa come 50 mila euro al giorno. Ovviamente Palazzo San Giorgio ha determinato l’importo sulla scorta del valore dei servizi discendenti dai due contratti precedenti con Avr, rapportati alla durata temporale preventivata per l’affidamento stesso (35 giorni).

In attesa di Castore

Nel frattempo c’è da pensare anche a Castore, che fino al momento non ha potuto prendere in carico il servizio per come stabilito dall’amministrazione comunale perché sostanzialmente non era pronta. Le due proroghe lo hanno dimostrato, e le dimissioni dell’amministratore delegato Giuseppe Quattrone, atto propedeutico alla formazione del consiglio di amministrazione, confermano che il processo sarà lungo anche se è stato fissato un orizzonte preciso (31 marzo).

Intanto, a Palazzo San Giorgio sono pervenute le domande per partecipare all’avviso emanato dal Comune per la designazione dei rappresentanti di Palazzo di città all’interno del nuovo Cda di Castore. Ventuno nominativi di professionisti noti e meno noti della città.

QUI I NOMINATIVI